Io giornalista, uguale a un delinquente
Ieri ho scoperto che dovrò stare attento ad andare in giro. Per Silvio Berlusconi sono come un delinquente. Anzi peggio, sono una persona votata al male. Per lui tre sono le categorie che vogliono fare del male: i delinquenti, i pm e i giornalisti.
Dovrò stare attento. D'ora in poi mi vergognerò ad uscire di casa, dovrò temere gli sguardi dei miei vicini. Sono come un delinquente. Accidenti. Condannato così, senza processo, da uno che per quindici anni ci ha insegnato il "garantismo": ossia sei innocente fino a che la condanna non è passata in giudicato.
Del resto cosa volete, da uno che si sente unto del Signore è ovvio che pensi di potermi bollare come un pericoloso criminale senza che io abbia un "giusto processo", o un "giustizia giusta". Non avevo capito che i tempi sono cambiati e adesso bisogna andare veloci nei processi. Così incarno il male. Punto e basta. Sono un piccolo satanasso.
Vabbé, del resto sono anni che mi vergogno di fare il giornalista, fin da quando dissi ai miei amici: "Non dite a mia madre che faccio il giornalista, lei pensa che faccio il pianista in un bordello"...