I dollari di Dick Fulde gli euro di Ibra
In uno degli eventi più scoppiettanti - e riusciti - del Festival dell'Economia, il «processo alla finanza», una delle carte giocate dall'accusa riguardava il compenso dei top manager delle società finanziarie.
Marco Onado, pm per l'occasione, ha ricordato come il compenso di un «ceo» sia in media 364 volte superiore a quello medio pagato nella stessa azienda. Facciamo l'esempio di un impiegato che guadagna 1.500 euro al mese: bene, il capo della sua azienda (si parla, ovviamente, di grandi società finanziarie) ne porta a casa 546.000, sempre al mese. L'ennesima conferma, secondo molti osservatori, di uno squilibrio da correggere.
Ma l'economista che al processo vestiva gli scomodi panni dell'avvocato difensore, l'aggressivo e brillante Luigi Zingales dell'Università di Chicago, ha ribattuto in maniera molto efficace: perché ci si scandalizza se l'amministratore delegato di una grande società, con enormi responsabilità, guadagna 364 volte di più dei suoi impiegati – trattandosi per di più di soldi privati - quando nel mondo dell'italico pallone succede ben di peggio?
Il ceo della fallita Lehman Brothers, Richard Fuld, si portava a casa milionate di dollari. Lo stesso fa il bomber dell'Inter Zlatan Ibrahimovic, il quale guadagna, pare, un milione di euro al mese. Cioè 666 volte il nostro impiegato di prima.
Insomma: fanno più scandalo i dollari di Fuld o gli euro di Ibra?