Stare zitti durante il G8? No grazie

di Fabrizio Franchi

 

Il presidente Giorgio Napolitano ha invitato l'opposizione e i mass media a non fare polemiche nei giorni del G8 per non dare una brutta immagine dell'Italia. Napolitano sta tentando una missione impossibile e forse anche retrò, di tempi cioè in cui la politica si muoveva su altri assi.

Oggi quella politica non c'è più. Oggi c'è Silvio Berlusconi. E forse Napolitano non si è reso conto che prima ancora che quelli italiani sono i giornali stranieri ad averci messo in croce. Basta leggere giorno dopo giorno cosa scrivono Le Figaro, El Pais, El Mundo, il Financial Times, il Times. Sono questi giornali a metterci in difficoltà sulle vicende di Berlusconi, che a questo punto, come molti hanno scritto, riguardano tutti noi, nel momento in cui sotto tiro non c'è più il presidente del consiglio ma un'intera nazione. Ormai è a questi giornali che ci dobbiamo affidare per conoscere alcune cose scabrose. Non ultima quella segnalata dal Times, per cui addirittura una notte, in uno dei famosi festini hardcore, due ragazze si sarebbero sentite male per un abuso di droga. Tutte cose che alimentano uno scandalo di portata ben più larga di quello che pensiamo in Italia in cui in fin dei conti siamo disposti a lasciare passare le nottate del premier come momenti di goliardia.
Ormai la stampa internazionale lo ha bollato. Tutta la stampa internazionale, di destra e di sinistra. Altro che chiedere il silenzio come fa Napolitano il quale, nel clima dei festeggiamenti del suo ottantaquattresimo compleanno, non si è accorto che c'è un mondo intero a chiedere spiegazioni della berlusconeide estiva e non soltanto l'opposizione politica italiana.
L'invito insomma, appare molto “iraniano”: state zitti, se no i nostri nemici parlano male di noi. No grazie, preferiamo sempre il vecchio invito di Ciampi: tenere la schiena diritta davanti a tutto e a tutti.

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