E' arrivato l'Ipad, un bell'oggetto, ma con tante controindicazioni

di Fabrizio Franchi

Dico subito che sono affiliato alla setta dei maniaci della Apple. Così si capisce che quello che sto per scrivere mi costa fatica. Parlo dell'Ipad da oggi in vendita in Italia.
Dopo giorni passati a compulsare con ansia siti internet e soprattutto il sito della Apple per capirne di più e sentirmi crescere dentro la voglia di possederlo, finalmente oggi l'ho visto dal vivo. Diciamo che dal vivo è come tutti gli oggetti Apple: un meraviglioso oggetto di design. In questo la Apple di Steve Jobs non sbaglia un colpo. Dai mac-book, al Mac, all'ipod o iphone i prodotti di Cupertino sono straordinari: perfetti, ipertecnologici, semplici, maneggevoli, inattaccabili dai virus e non si inchiodano mai. Diciamola tutta: sono, e viaggiano, come delle Ferrari rispetto alle utilitarie proposte dalla Microsoft di Bill Gates.
L'ipad però è un'altra cosa. Nonostante il battage furbo e mediatico di cui ha goduto, è una Ferrari con molti, troppi, freni. Sicuramente dal punto di vista del design è straordinario. Bello.
Dal punto di vista dell'utilizzo cambierà il nostro modo di usare internet e soprattutto il modo di leggere i giornali in Internet e i libri elettronici. Dimenticate certe brutture che ancora vedete sul vostro pc sfogliando i giornali in rete. L'ipad è stato studiato esattamente per "sfogliare" un giornale. Ma non solo. Ha una valanga di applicazioni con cui si può fare tutto.
Ma qui viene il punto. Troppe limitazioni. Alla fine per fare certe cose devo ancora usare il pc o il Mac.
Non ha una porta Usb con cui scaricare o caricare contenuti.
Non c'è una webcam con cui comunicare con altri.
Non ha una porta con cui collegarlo a Internet.
La tastiera touchscreen è bella come per tutti gli altri prodotti Apple, ma se voglio davvero digitare bene devo aggiungervi una tastiera mobile.
Poi c'è il vero problema: il prezzo. Non è alla portata di molti. Si va dal modello base (sconsigliabile) che costa 499 euro, ma ha poca memoria (16 gb) e si può usare solo se si ha a disposizione una rete wi-fi, fino al modello più importante che costa 799 euro ed è il vero top: 64 gb di memoria, possibilità di collegarsi wi-fi e utilizzabile con la rete 3g.
Il problema è che a questi costi bisogna aggiungere, per i modelli che utilizzano il 3g, un abbonamento apposito con un gestore (e al momento solo 3 e Vodafone lo offrono) che ha un range tra i cinque e i 30 euro al mese. E quello da cinque euro garantisce solo 3gb al mese, pochi
per pensare che non si sfori e quindi si dovrebbero pagare altri euro in aggiunta. Inoltre a questi soldi vanno aggiunti i costi delle Apps che vi permettono di gestire contenuti importanti come i giornali, i viaggi o quanto altro vi interessi.
E non è finita, perché se prendete le appl(icazioni) per Corriere o Repubblica, dopo un primo periodo di prova, dovrete pagare un abbonamento annuale al giornale.
Insomma, va preventivata una spesa annua non indifferente.
Quindi, se l'avete visto, ve ne siete innamorati e non potete farne a meno, acquistatelo, pensando però che ha delle limitazioni e dei costi feroci. Se invece riuscite a resistere, ma vi piacciono i prodotti apple, dirigetevi piuttosto sul nuovo iphone in uscita a luglio, che vi consente di fare molte delle cose che fa l'ipad. 
Ma perché allora questo prodotto? Quello che è certo è che siamo animali della Apple su cui stanno testando questo oggetto.
C'è un ma, a vantaggio: è altrettanto certo che il futuro è quello. Una tavoletta da portarsi appresso su cui leggere i giornali preferiti, i libri che ci piacciono, navigare in internet, mandare posta alla fidanzata, chattare e molto altro. Tutto con una tavoletta quasi leggera (pesa oltre mezzo chilo), grande però come sei iphone messi insieme. Il concetto è però quello della tavoletta di cera usato dagli antichi romani per i loro figli nelle scuole di duemila anni fa. Tempo qualche anno e i nostri figli o nipoti faranno lo stesso: con una tavoletta stile ipad andranno a scuola e su quella ci sarà tutto: quaderni virtuali, libri, schede e materiale scolastico il più vario. Basta con pesantissimi zaini e carta, libri costosi e pesanti.
Il futuro è qui. Anche se per ora è a disposizione solo dei ricchi.

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