Cosentino la scampa. Ma la maggioranza è sempre sotto i fatidici 316
La maggioranza sfanga alla Camera l'ennesimo difficile voto su Nicola Cosentino, con 308 voti contro 285, ma senza avere la maggioranza assoluta di 316. I calcoli in queste ore si stanno sprecando. Bonaiuti ha già dichiarato che contando i deputati di maggioranza assenti e quelli in missione i berlusconiani sarebbero oltre i 320 voti. I finiani hanno votato in parte con l'opposizione, in parte si sono assentati.
Al di là delle interpretazioni e dei calcoli, però, resta il fatto che la maggioranza politica entrata in Parlamento il 14 aprile 2008 non esiste più. Ha perso per strada decine di voti. Ne ottenne 344 e oggi fatica ad arrivare a superare la richiesta di autorizzazione a utilizzare le intercettazioni contro un ex (ma tuttora potente) sottosegretario. Intercettazioni, si badi bene, non per la sua attività politica, ma per i suoi rapporti con criminalità camorristica, appalti, corruzione.
Tuttavia, la cosa più risibile, è che Cosentino nei giorni scorsi è andato ripetendo che per lui le intercettazioni potevano essere usate dai magistrati. E allora la domanda, piccola piccola, è: ma se lo stesso indagato era disposto a lasciare usare le intercettazioni che lo riguardavano, perché poi, con la sua maggioranza di Lega e Pdl, ha votato contro questo utilizzo?