All'ultimo Metroland

di Guido Pasqualini

Ilaria Vescovi assemblea industrialiALL’ULTIMO METROLAND.
Dunque, nella sua ultima assemblea, Ilaria Vescovi,  presidente dell’Associazione industriali del Trentino, ha sferrato l’attacco alla Provincia autonoma di Trento. Nel mirino Metroland - «Quanti biglietti si prevede di staccare? Ce lo possiamo permettere?» - e le Comunità di Valle - «Con loro avremo 5.000 amministratori per una popolazione di 526 mila abitanti» -, che in realtà spaventano Confindustria perché a decidere i destini delle aree industriali non sarà più la stessa Provincia. I timori sono legittimi, le critiche sacrosante. Epperò di Metroland si parla dal giugno 2007, le Comunità di Valle sono previste da una legge del 2006. Ilaria Vescovi è al vertice dell’Associazione industriali dal 2007: presidente, perché soltanto adesso?  

LA SALUTE VIEN MANGIANDO.
Di per sé l’idea sarebbe anche buona: cambiare, in tutti gli ospedali trentini, il contenuto dei distributori automatici di merendine e bibite, eliminando prodotti troppo calorici e bevande gasate per privilegiare alimenti bio e naturali. Peccato, però, che intanto all’ospedale Santa Chiara i pasti distribuiti ai pazienti siano a dir poco scadenti: menù sempre eguali, pasta a volte riscaldata, a volte poco cotta. Lo dimostrano le numerose segnalazioni ricevute dal tribunale dei diritti del malato ma ve lo possono testimoniare i malati e i loro parenti e gli stessi operatori sanitari. Capita, infatti, che siano gli stessi medici del reparto a suggerire ai familiari di portare il cibo da casa. Un handicap non indifferente per chi dai pasti dovrebbe trarre le forze per reagire alle patologie sofferte. Il progetto dell’Azienda sanitaria per i distributori di merendine bio, utilizzati più dai dipendenti che dai pazienti, si chiama «Guadagnare salute»: forse ne avrebbero bisogno più i malati delle persone sane.

OH YES, MY BABY.
Siamo nella terra che, per riscoprire le proprie radici, mitizza anche la figura del tirolese Andreas Hofer e prevede (giustamente) l’insegnamento della storia trentina a scuola. Eppure la tendenza all’esterofilia è dura a morire. Lo dimostra una determinazione del Coordinamento politiche familiari e sostegno alla natalità della Provincia con cui sono stati stanziati 416 euro per registrare due marchi: «Baby Little Home», con cui si indicheranno le strutture di accoglienza nelle quali le mamme potranno trovare tutto quanto serve per la cura dei neonati, e «Ski Family in Trentino», per gli sconti praticati da alcune stazioni sciistiche alle famiglie. Evidentemente parlare della «Casetta dei neonati» e di «Famiglie sugli sci in Trentino» non era chic. Anzi, elegante.

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