Toh, torna il dibattito sulle pensioni e chi vuole alzare l'età sono sempre ricchi signori...

di Fabrizio Franchi

Il settantacinquenne Cesare Geronzi, oggi presidente delle Generali, ha dichiarato che se si vuole mettere in sicurezza i conti pubblici, bisogna alzare l'età pensionabile dei lavoratori.
Tutto giusto, e tanti economisti lo sostengono, ma chissà perché resta sempre un retrogusto amaro quando si leggono queste cose. A chiedere di lavorare di più non sono mai operai da 1300-1500 euro al mese, ma sempre soloni che in banca hanno milioni. Quelli veri. Fatti di euro. A cominciare proprio dal signor Geronzi che è passato attraverso mezzo sistema bancario italiano da dirigente, portando a casa come reddito annuo mediamente tre milioni di euro. Diconsi tre milioni e passa: più o meno diecimila euro al giorno. Al giorno, chiaro no? Una sua ora di lavoro corrisponde allo stipendio mensile di un lavoratore... E che nel 2006 è stato pensionato da Capitalia con la bellezza di venti milioni di euro. Lui ha applicato la legge del "continuare a lavorare" e ora è presidente di Generali.
Più o meno come il signor Profumo, pensionato da Unicredit e liquidato con la bellezza di una buonuscita di 40 milioni di euro. Il quale - ovviamente per non fare sballare i conti pubblici, sia mai - vuole continuare a lavorare.
Chissà perché sono questi signori a invocare l'innalzamento dell'età pensionabile...

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