Le informative il ministro degli Interni invece che al Copasir le fa a Porta a Porta

di Fabrizio Franchi

Nella stagione dei tanti veleni, dei segreti e dei "gialli" politici, ecco arrivare anche la denuncia preventiva, come quella fatta dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, secondo il quale domani alla manifestazione dei metalmeccanici della Fiom entreranno in azione squadre di violenti arrivate dall'estero. 

Mai vista prima una cosa simile nella storia d'Italia. A parte il fatto che i sindacalisti della Fiom non sono pericolosi Black Block pronti a sfasciare tutto, ci si chiede ogni tanto chi sia Maroni. E' o non è lui il responsabile degli Interni? E se è lui e se ha ricevuto informazioni dai servizi segreti per cui in piazza agiranno dei violenti alla manifestazione sa anche di chi si tratta. Agisca e dia disposizioni perché vengano fermati. Macché, il signor ministro lancia l'allarme e se ne lava le mani.
Ma c'è di più a rendere la vicenda davvero vergognosa: il ministro ha parlato comodamente seduto sulla poltrona di Porta a Porta, scambiando un programma di intrattenimento per una audizione del Copasir, il comitato parlamentare sui servizi segreti.  E così facendo - nella migliore delle ipotesi - invoglierà qualche idiota a lanciare sassi alla manifestazione per mettere in difficoltà la Cgil e la Fiom. Se succederà, Maroni dirà: l'avevo detto, confermando a posteriori la sua tesi. Se non succederà dirà che è merito dell'intelligence che lo aveva avvisato in tempo. E in fin dei conti per farlo succedere basta davvero poco. Un provocatore da quattro soldi è sempre facile trovarlo e con il clima che si è creato tra Cgil e Cisl a troppa gente conviene soffiare sul fuoco. Speriamo che non accada, ma certo se dovesse accadere ripenseremo a un signore a cui piace suonare il sax e cantarsela da solo, credendo che il ministero dell'Interno si gestisca in questo modo. 

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