Bunga Bunga, ma c'è poco da ridere
Nemmeno la più fervida creatività di uno scrittore fantasy poteva immaginarsi quello che sta succedendo oggi in Italia, con un premier impegnato nel bunga bunga, ossia i festini ad Arcore con decine di ragazze, più o meno giovani, e qualcuna minorenne.
Francamente della vicenda della minorenne marocchina Ruby che frequenta il premier Berlusconi, non mi interessano gli aspetti voyeuristici, da guardone. Di quelli moralistici qualcosina in più, non troppo. Ma qualcosina sì, perché uno che ha imbastito una parte delle sue fortune elettorali anche con i vari "family day" e poi frequenta cubiste minorenni, mi fa nascere qualche dubbio sulla sua moralità, a dimostrazione che chi troppo inzuppa il biscotto nella moralità, qualcosa da nascondere ce l'ha.
Ma qui quello che interessa è altro. Accertato che alle cene ad Arcore la minorenne marocchina c'è andata (Emilio Fede dixit) e la cosa onestamente fa nascere qualche domanda, la cosa più inquietante è come Palazzo Chigi, cioè lui, il Berlusca, si sia mosso per fare liberare la giovane minorenne appena arrestata in questura a Milano. Lui stesso ha ammesso la vicenda, dicendo che è un buono e aiuta la gente.
Battuta per battuta, verrebbe da chiedersi per quanti marocchini e marocchine arrestate per aver rubato dei rolex, si sia attivato. E mai una volta che lo faccia per una racchia.
Ma il punto, che fa saltare ogni regola, è quello di un premier che da Roma viene a sapere che una sua amica (minorenne) viene arrestata (a Milano) e telefona al questore per dirgli di liberarla, oltretutto raccontando la balla che sarebbe la nipote di Mubarak. Altro che leggi ad personam, altro che uso personale della macchina dello Stato. Qui siamo ben oltre.
Ora, il giornale di famiglia e i vari Bondi, stanno cercando di ridimensionare la vicenda. Probabilmente non ci riusciranno. Perché, ad esempio, basterebbe scoprire che davvero il questore ha fatto liberare una accusata di furto su telefonata di Palazzo Chigi per fare partire l'"impeachment".
Tuttavia la vicenda, come tante altre, finirà nel patetico e nel ridicolo. Del resto, come spesso accade, internet ha già spazzato via tante patetiche bugie con la forza del paradosso. Basterebbe cercare in rete i filmati "Bunga Bunga" per capire che la storia ha ormai rotto gli argini e che quella definizione - vera che sia o meno tutta la storia - d'ora in poi tutti la useranno per identificare festini hard a base di ragazze. Tante ragazze. Altro che Lodo Alfano.