Eppure è successo

di Guido Pasqualini

Pur correndo il rischio di apparire fazio...si, rubiamo un'altra idea al programma televisivo «Vieni via con me». Vi proponiamo, allora, un elenco di cose che non avevamo previsto e che invece sono accadute in Trentino, nonostante nessuno le avesse mai potute prevedere:
che, al posto della fabbrica simbolo della Trento operaia, potesse sorgere un quartiere residenziale riservato ai vip;
che, nonostante un trentino su tre abbia deciso di farsi cremare, a Trento non esistesse ancora un forno crematorio e, addirittura, la giunta comunale non avesse nemmeno deliberato dove costruirlo;
che si continuasse a lavorare alla ristrutturazione dell'ospedale Santa Chiara nonostante da quasi quindici anni si stia progettando la costruzione di uno nuovo;
che il Comune di Trento ingaggiasse un famosissimo architetto catalano per rivoluzionare la città dal punto di vista urbanistico e alla fine si utilizzasse soltanto un progetto a sua firma, quello per la costruzione di una casa di riposo;
ex sloiche, a trentadue anni di distanza dalla chiusura di una fabbrica inquinante a Trento nord, ancora non si sapesse come e quando bonificarne i terreni;
che, nonostante la presenza nella nostra provincia di 46 mila stranieri regolari metà dei quali, circa, di religione musulmana, nella città capoluogo non vi fosse spazio per una moschea;
che si prevedesse di spendere tre miliardi di euro per una nuova rete ferroviaria, fatta perlopiù di gallerie, senza prima essere riusciti ad elettrificare la ferrovia della Valsugana;
che si costruisse un nuovo carcere, spendendo oltre 110 milioni di euro, senza prima accertarsi che ci fosse il personale sufficiente per poterlo utilizzare;
che, a due anni e mezzo dallo sgombero forzato dell'area di Mattarello per poter avviare i lavori di costruzione delle nuove caserme, il cantiere fosse fermo;
che per quarant'anni si discutesse del prolungamento in Trentino di un'autostrada veneta e la popolazione non avesse potuto capire se quell'opera si farà o meno;
che, nonostante i cambiamenti del clima, si costruissero nuovi impianti e piste da sci sotto i 1.500 metri di quota;
che una società gestrice di una rinomata stazione sciistica rischiasse di fallire per colpa di un progetto di costruzione di un parcheggio in pianura;
che la Democrazia cristiana, pur sciolta da oltre dieci anni, continuasse a governare il Trentino;
che, a un anno e mezzo dalla nomina di un "commissario", un partito chiamato Popolo della libertà non avesse ancora potuto eleggere democraticamente il proprio coordinatore provinciale;
che una donna non fosse ancora riuscita a diventare sindaco di Trento o presidente della Provincia;
che il Trento di Lutterotti, Daldosso, Telch e Signori dovesse lottare nei bassifondi della serie D dopo essere precipitato in Eccellenza.

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