Della trentinità
«NO L'È DEI NOSSI»/1.
Uno dei difetti maggiori di noi trentini è un certo qual provincialismo. Stupisce, però, quando a manifestarlo è la classe politica che governa la Provincia. Il presidente Lorenzo Dellai continua giustamente a predicare l'importanza del processo di internazionalizzazione della nostra Università. Poi però, di fronte al blitz studentesco all'inaugurazione dell'anno accademico, si consola asserendo che fra i contestatori «no ghe gnanca en trentin», come se questo delegittimasse le protesta ed esorcizzasse il pericolo di omologazione dell'autonomo Trentino al resto della nazione. A inizio febbraio, intervistato dall'Adige sul progetto di passaggio alla Provincia della competenza sull'Università, Dellai disse: «Quella di Trento non è mai stata un'Università di provincia e se è una tra le poche tra le piccole Università a essere ai vertici delle classifiche di qualità e a essere conosciuta in Europa e nel mondo, è stato perché fin dall'inizio il fondatore Bruno Kessler non l'aveva pensata come università domestica: si fece Sociologia e non Forestale. La geniale trovata fu l'idea di un'Università che non doveva essere solo per i trentini ma elevare culturalmente e scientificamente il Trentino». Questo è il Lorenzo Dellai che ci piace.
«NO L'È DEI NOSSI»/2.
100.000 contatti, 13.000 articoli, 45 corrispondenti, 950 interventi su radio e tv, 400 incontri pubblici, 100 collaborazioni, 5 documentari per 100 proiezioni. Sono i numeri di dieci anni di attività dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, celebrati ieri a Rovereto. «L'Osservatorio - ha detto ieri l'assessore provinciale Lia Beltrami - ha portato il Trentino nel resto del mondo perché sempre più spesso, parlando di Balcani, si sente citare l'Osservatorio che è nato proprio qui. È un'eccellenza per il Trentino, che ci fa crescere assieme in una rete di relazioni preziose». Peccato che, sempre ieri, in un'intervista il suo collega Ugo Rossi abbia difeso le spese della Provincia per bande e Schützen contrapponendole a quelle per l'Osservatorio dei Balcani: «Andate a vedere che valore aggiunto ha prodotto per il Trentino...». Ma nei Balcani e nel Caucaso, si sa, non si può votare il Patt.