Frutta nelle scuole. VIETATO MOLLARE
L’iniziativa «frutta nelle scuole», lo scorso anno, era piaciuta per il fatto che ai ragazzi era stata proposta una merenda alternativa e salutare, ma era stata criticata per le modalità con le quale era stata attuata. Ai ragazzi venivano proposti prodotti confezionati altrove e trasportati per centinaia di chilometri in confezioni di plastica che poi lasciavano molti rifiuti non riciclabili. Quest’anno molte scuole (meno dello scorso anno) hanno riproposto l’iniziativa, altre, invece, hanno preso il buono dell’idea elaborandola in chiave locale.
E’ il caso, ad esempio, della scuola primaria di Zambana dove gli insegnanti hanno deciso di collaborare con le famiglie invitandole due giorni a settimana a far portare ai bambini frutta o verdura per la merenda. Ed ecco che il martedì e il venerdì i piccoli possono scegliere tra le arance e le mele, le carote o la frutta secca o tutto ciò che preferiscono a patto che rientri nelle due categorie. Il vantaggio, rispetto all’esperienza proposto dal Ministero, è innananzitutto che i prodotti non arrivano da chissà dove. Ognuno può portare da casa ciò che ha nel frigorifero. Seconda cosa è che, sempre tra i vari tipi di frutta e verdura, i bambini possono comunque scegliere ciò che preferiscono.
Oltre alle scuole che hanno riproposto l’iniziativa «organizzata» e quelle che hanno sposato «il fai da te», ce ne è anche una buona fetta che ha abbandonato l’idea della frutta a scuola. Un vero peccato....