Südtirol über Trentino

di Guido Pasqualini

FOTO FLAVIO FAGANELLOSÜDTIROLIZZATI.
«Avevo un bel pallone rosso», lo spettacolo teatrale sulla vita della trentina Mara Cagol, scritto dalla trentina Angela Dematté che lo interpreta insieme al trentinissimo Andrea Castelli, è stato prodotto, sotto la direzione del trentino Marco Bernardi, dal Teatro Stabile di Bolzano. E a Bolzano, come a Roma, è stato messo in scena prima di approdare nei teatri della nostra provincia.
Giovedì scorso, a cinque anni dalla sua morte, all'Università di Bolzano è stato presentato in anteprima un libro sul più grande fotografo trentino di tutti i tempi, Flavio Faganello (a destra un suo scatto). L'ha scritto un bravo giornalista di madre lingua tedesca, Florian Kronblicher, per i tipi di una intraprendente casa editrice trentina, «Il Margine». Testo e titolo dell'opera - «Gehen. Andare via» (prima in tedesco, poi in italiano: soltanto un caso?) - sono bilingui. Diciamo la verità: per questione di orgoglio e di appartenenza, che sia l'Alto Adige a valorizzare i talenti trentini ci dà fastidio.
Dovremmo cominciare a volare più alto, dovremmo uscire dalla sindrome «per Trent anca massa». Ma fino a quando cultura in Trentino diventa sinonimo di Schützen, bande e cori, rispetto alla realtà altoatesina continueremo ad avere tanta quantità e poca qualità. È questione di scelte.
 
LO SMOG DIMENTICATO.
È pur vero che l'anno scorso in tutte le stazioni dell'Agenzia provinciale per l'ambiente gli sforamenti della soglia dei 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 (le polveri fini) sono stati inferiori ai 35 imposti dalla legge. Lo stesso, anche grazie alle piogge e alla neve di quest'umido autunno, succederà probabilmente quest'anno. È anche vero che bisogna adeguarsi a una direttiva europea fatta propria dall'Italia nello scorso agosto. Ma è possibile che in provincia di Bolzano (a ridaje) il piano antismog sia entrato regolarmente in vigore lo scorso 1 novembre e in Trentino si stia ancora discutendo cosa fare?
 
LA PERLA DELLA SETTIMANA.
«Ma perché i folcloricistici Schützen possono girare armati ed i vigili di Trento no? Togliamo lo schioppo ai "tiratori" e diamolo ai vigili, oppure deputiamo gli Schützen a "vigilare" Trento». Commento di un lettore sul sito www.ladige.it

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