La lectio magistralis di Renzo Bossi

«Questi nuovi media, in fondo, sono un fenomeno che entrano inesorabilmente nella nostra vita. Di fatto la generazione di cui faccio parte li ha proprio presi». «Rappresentare quella che è la quotidianità di tutti i giorni».

di Matteo Lunelli

Prima di tutto un’ammissione di colpa: la notizia è vecchia. Però mi è capitato di (ri)imbattermi in quel video e quindi ho deciso di parlarne qui sul blog. Poi un doveroso cappello iniziale per inquadrare la questione. Renzo Bossi è intervenuto, inviando un video, al convegno su «Vecchia TV vs Nuova TV» organizzato a Roma e ha spiegato il ruolo di internet e dei nuovi media nella società e nella politica, rapportando il mezzo televisivo alla rete. Oddio, forse «spiegato» non è esattamente il termine giusto.

Questo video può essere commentato in due modi: uno ironico, contestando le frasi che il Trota farfuglia, e uno serio, contestando le frasi che il Trota farfuglia. Proverò a farlo seguendo entrambe le possibilità. Prima di tutto, visto che il giovine Renzo è cresciuto con i nuovi media, viene da chiedersi perché non abbia costruito il proprio intervento, considerato che non era in diretta, in maniera migliore. Lui, nato con YouTube, videocamera, cellulare e social network, avrebbe potuto tagliare alcune parti (tipo il rap «plu plu plu pluralismo»), togliere qualche tentennamento, esprimere meglio alcuni concetti. Andiamo oltre. Lui, responsabile della comunicazione della Lega, avrebbe dovuto applicare alcune regole fondamentali della comunicazione stessa. Non è una questione ideologica o di contenuti, ma puramente estetica: andate a guardare un intervento a caso di Marco Travaglio sul sito di Beppe Grillo e trovate le differenze, come sulla settimana enigmistica. La location prima di tutto. Ma poi le scritte sotto i video, il tono della voce, la postura.

Passiamo ai concetti. Il discorso, nel complesso, è molto banale e piuttosto fumoso. Ascoltandolo con attenzione, facendo slalom tra le parole, credo (interpreto) emerga un’argomentazione basilare: «il mondo globalizzato ha fatto sì che la televisione, nel tempo, si sia allontanata dal locale. Ora, grazie ad internet, le televisioni e i media torneranno al locale. Anzi all’iperlocale». Un concetto di partito, probabilmente, che personalmente non condivido, poiché va contro l’essenza stessa del web. Ma veniamo a quello che è il punto cruciale, secondo me, di questo intervento e parliamo di giovani, di politica, di competenze e di possibilità. Il discorso di Renzo Bossi va guardato in questo senso. Io credo nei ragazzi, nelle loro capacità, nel fatto che sappiano usare le nuove tecnologie, nel fatto che si conquistino con fatica degli spazi, che siano propositivi e intraprendenti, che si sappiano mettere in gioco. Bossi non va giudicato come un ragazzo qualsiasi. Va giudicato come un politico, non preparato che mostra incompetenza sugli argomenti che affronta. Un politico giovane, che scivola sulla buccia di banana di un argomento che dovrebbe conoscere benissimo.

Ecco qui il video del Trota. E sotto un altro video, non di un ragazzo, ma di uno che parla a dei ragazzi.





comments powered by Disqus