Tutte le donne dei presidenti
Camila Vallejo, una ragazza capace di mettere in crisi un presidente. Quasi come in Italia
Miguel Juan Sebastián Piñera Echenique è da un anno e mezzo il presidente del Cile. Già ai tempi delle campagna elettorale è stato descritto da molti come il «Berlusconi cileno». D’altra parte le analogie tra i due, leggendo le biografie, sono parecchie: entrambi miliardari (il patrimonio di Piñera si aggira intorno ai 1.200 milioni di dollari), entrambi interessati al calcio (il presidente cileno ha da poco venduto il Colo Colo, suo grande amore), entrambi proprietari di canali televisivi (Piñera è azionista di maggioranza di Chilevisiòn). Certo, sono anche molti i punti di «distacco». Il cileno ha una base accademica molto importante, come egli stesso ha dichiarato: «Ho preso un dottorato ad Harvard, ho insegnato per 15 anni all’Università e non mi pare sia il caso del presidente Berlusconi». Inoltre Piñera ha molta più esperienza politica di quella che possedeva il premier italiano nel momento in cui diventò primo ministro. Infine il presidente del «Paese sottile» ha un rapporto con le donne decisamente meno «pimpante» rispetto al collega italiano: sposato da 36 anni con Cecile Morel (le nozze nel dicembre 1973, tre mesi dopo il golpe di Pinochet), ha quattro figli e viene considerato un uomo dedito alla famiglia.
Ma proprio le donne hanno messo e stando mettendo in seria difficoltà i due leader. Delle performance berlusconiane si sa ormai tutto. Sono noti luoghi, tempi e protagoniste, spesso ragazze molto giovani. Mentre di colei che sta facendo tremare il presidente cileno si sa ben poco, almeno in Italia. Si chiama Camila Vallejo (Camila Antonia Amaranta Vallejo Dowling, per la precisione). È nata a Santiago nell’aprile 1988, ha 23 anni, ed è la leader riconosciuta del movimento studentesco che, dal giugno scorso, ha promosso una serie di manifestazioni di protesta mettendo a dura prova la presidenza di Piñera. Militante della Juventudes Comunistas de Chile, l'ala giovanile del Partido Comunista de Chile, ha portato in piazza per ben tre volte 200 mila persone. Giornali e tv fanno a gara per una sua intervista: lei, pacata ma grintosa, riflessiva ma decisa, tranquilla ma coraggiosa, si concede a microfoni e taccuini per portare avanti le sue idee e i diritti di migliaia di studenti. Ah, Camila è bellissima. Ma non è con la sua bellezza che ha messo in ginocchio il presidente. Piñera non si è smarrito nei suoi occhi grigi e verdi, non l’ha piazzata in qualche consiglio regionale o su qualche poltrona per il suo sorriso, per i suoi lunghi capelli scuri o per il suo piercing al naso. Certo, lei stessa dichiara apertamente di usare il proprio fascino per accedere a mezzi di comunicazione, ma aggiunge anche che «Non ho scelto io il mio aspetto fisico, mentre ho scelto le ragioni della mia protesta». Basta sentire la sua intervista alla Cnn (su YouTube) per capire che non si tratta di una velina piazzata da qualcuno in testa ad un corteo: fluente nell’eloquio, chiara e radicale nel ragionamento politico, snocciola dati e obiettivi, senza abusare di slogan e argomentando come una veterana delle tribune politiche.
In Cile è già una star: il suo profilo Facebook ha già oltre 53.000 fan e non si contano i gruppi a lei dedicati. Il suo account Twitter ha 205.000 follower contro i 182.000 del «Gobierno de Chile», le sue interviste sono cliccatissime su YouTube. Certo, molti avranno cliccato su «Mi Piace» proprio perché innamorati di Camila, ma alla maggior parte piacciono le idee e le battaglie che porta avanti. Lei chiede un’istruzione più equa, che non costringa gli studenti a sborsare quasi mille euro al mese per iscriversi all’Università pubblica. Chiede che l’investimento statale nell’educazione, che oggi si aggira intorno allo 0,84 per cento del Pil, venga alzato. Chiede che il presidente smetta di parlare di istruzione come «bene di consumo». Per il 3 settembre, pare, Camila ha in programma un’altra manifestazione. Intanto in Italia le ragazze tra i 20 e 25 anni che concedono interviste e stanno in copertina sono Ruby, Noemi Letizia e Nicole Minetti. Belle come Camila e capaci, anche loro, di mettere in crisi un presidente.