Ricordare è diverso da rivivere?
Il Guardian ha provato a fare un live di un evento accaduto dieci anni fa. E si è preso gli insulti degli utenti. Internet ama ricordare, farsi i fatti degli altri, guardare e commentare, ma non rivivere le tragedie. Anche se è possibile farlo
Giornali, siti internet, televisioni, radio hanno ricordato l’11 settembre americano con speciali, inserti, iniziative editoriali, programmi, interviste ed esclusive. Nelle varie redazioni di tutto il mondo, qualche giorno prima dell’anniversario, direttori e giornalisti si sono riuniti per decidere come procedere. Di certo anche al Guardian c’è stata una riunione. E qualcuno ha proposto: «Perchè non far rivivere l’11 settembre ai nostri follower, ovvero a tutte le persone che ci seguono su Twitter?». Interessante. Prosegua caro collega, ci dica, ci spieghi le sue intenzioni. «Sull’account del nostro giornale abbiamo 184.507 persone che leggono le nostre notizie. L’11 settembre del 2001 non c’erano i mezzi di comunicazione che ci sono oggi: quindi apriamo un account, lo chiamiamo @911tenyearsago, e twittiamo gli eventi di quel giorno, così come accaddero nel 2001. Frasi brevi e coincise, uso del tempo presente, minuto dopo minuto facciamo rivivere il dramma».
L’idea passa, e l’11 settembre il Guardian inizia a twittare. Il primo messaggio: «Mohamed Atta and Abdulaziz al-Omari board American Airlines Flight 11 at Boston Logan airport». E poi ancora: «Il volo 175 è stato dirottato», «Il volo 11 si è schiantato sulla torre nord del World Trade Center, tra i piani 93 e 99». I tweet successivi potete immaginarli, perché sapete benissimo, tutto il mondo sa benissimo la cronaca di quella giornata. Tremilacinquecentoventuno persone seguono la diretta del Guardian. E subito iniziano a protestare: «Quando fermerete questa vomitevole iniziativa?». Gli utenti si ribellano e il Guardian chiude l’account, ben prima che il racconto di quel giorno fosse finito.
La reazione dei follower del Guardian mi ha sorpreso. Associated Press, ad esempio, ha proposto un’iniziativa simile, solo con un tono un po’ diverso: «Dieci anni fa a quest’ora crollava la torre nord del WTC» e non «È crollata la torre nord del WTC». In tv ho visto immagini drammatiche, ho letto interviste dense di lacrime e ricordi commoventi, su internet vedo che alcuni video angoscianti hanno migliaia e migliaia di click. Andate su YouTube e cercate «11 settembre diretta». Tantissimi video, tantissime visualizzazioni di persone che sono andate volontariamente (non si sono imbattute per caso) a cercare di rivivere il dramma.
Tutto questo va bene, ma non l’iniziativa proposta dal Guardian. Perché?