Generazione autoscatto, vanità o solitudine?
Ragazzi e ragazze vivono e socializzano sui social network intenti a scattarsi la fotografia che diventerà l'immagine del loro profilo. Per una questione di narcisismo, ma ci sono anche tanta insicurezza e voglia di comunicare
Quando ero un adolescente ho sempre odiato le definizioni che venivano date alla mia generazione. Non capivo come e perché dei vecchi sociologi, antropologi o giornalisti sentissero l’esigenza di catalogare me e i miei coetanei. Loro, che non sapevano niente di me e dei miei amici, volevano a tutti i costi «raggrupparci» e definirci, senza rispettare le nostre unicità, le nostre diversità.
Oggi, anche se non sono proprio «vecchio», ma sono laureato in sociologia e faccio il giornalista, mi trovo dall’altra parte della barricata. E mi piace definire i giovani d’oggi «Generazione Autoscatto». Sia ben chiaro: le nuove generazioni mi piacciono, ritengo siano quasi eroiche, e non voglio assolutamente generalizzare. Ma, ovviamente, c’è un «ma»: l’autoscatto proprio non lo concepisco. Eppure basta fare un giro su Facebook e scoprire che gran parte dei ragazzi d’oggi si dilettano in questa usanza.
Autoscatto fa rima con narcisismo. Ma anche con solitudine. Scattarsi una foto da soli è facilissimo e, a quanto pare, molto popolare. Sull’iPhone c’è addirittura un tasto apposito che permette di girare l’obiettivo verso sé stessi. Poi si allunga il braccio, si fa una smorfia, o uno sguardo seducente, o un sorriso, ed il gioco è fatto. Oppure ci si può mettere davanti ad uno specchio e scattare. Si inquadra il viso, ma non è raro trovare pose molto più osè. Se la foto viene male, non c’è problema, basta cancellare e rifarla, finché non si ottiene il risultato desiderato. Poi una rapida correzione ai colori e la nuova foto profilo è online.
A volte gli scatti sono online anche se non lo si vorrebbe: chiedete a Scarlett Johansson, le cui foto hot hanno fatto il giro del web e del mondo. Oppure ci sono casi in cui, in maniera spontanea, delle belle, disinibite e provocanti ragazze mandano i propri autoscatti ad una rivista (il caso di Coed), solo per voglia di protagonismo e di apparire a tutti i costi. Ma torniamo al punto: non riesco a spiegarmi cosa spinga un adolescente qualsiasi o una Scarlett qualsiasi a fare questi scatti. Si è detto del narcisismo, ma credo che alla base ci siano solitudine, insicurezza e bisogno di comunicare. Ovvero tre delle caratteristiche principali che regnano nel mondo dei social network.