Il servizio pubblico? Lo fornisce internet
La manifestazione a Roma del 15 ottobre: i manifestanti, i black bloc, la tensione, il fuoco, i vetri rotti, Pannella, la Madonnina, le idee, la politica, gli slogan, la carezza al poliziotto. E in tv ci sono Antonella Clerici e Piero Angela
Sabato 15 ottobre, a Roma è in programma la grande manifestazione degli Indignati. Giornalisti, fotografi, filmmaker sono in ogni angolo della città, pronti con telecamere e macchine fotografiche a immortalare i colori, i volti e gli striscioni del grande corteo. In realtà si troveranno a immortalare fiamme e vetri rotti, chiazze di sangue e auto distrutte. Ma non è dei fatti che vogliamo parlare. Vogliamo parlare di come i fatti sono stati trattati dai mezzi di informazione. Nonostante l’importanza giornalistica degli eventi, nessun canale televisivo (ad eccezione di Sky Tg24 e, in parte, La7 e Rainews) ha fatto una diretta da Roma, aggiornandoci sull’evolversi degli eventi.
Io, come presumo milioni di persone, nel pomeriggio di sabato, volevo sapere. Ho acceso la tv e fatto una carrellata, ma nulla. Nulla di nulla. Ho quindi spento e acceso il mio Mac. Ho saputo tutto. Un giro sui principali siti nazionali, poi eccomi su YouTube e YouReporter. Ok, non era proprio una diretta, ma una differita di qualche ora. Ho visto le immagini, ho letto le prime reazioni, ho guardato le gallerie di immagini. Ho cercato di capire quello che stava accadendo. Ho letto i commenti, ho guardato su Facebook i profili di alcuni amici che sapevo essere a Roma. Erano aggiornati, e quindi ho saputo ancora di più.
In serata, fiducioso, ho riacceso la tv. Su Rai1 la Clerici, con dei bambini che cantavano. No no, io cercavo dei ragazzi che se le suonavano. Su Rai2 “Castle-Detective”. Su Rai3 Piero Angela con uno Speciale... SuperQuark. Niente da fare. Vi evito commenti su Lavezzi e Belen e Maria De Filippi e le lacrime su Canale5. Intanto su Internet c’era tutto. Video, fotografie, commenti, discussioni, prese di posizione, accuse, considerazioni. E ho potuto scegliere cosa leggere e cosa no. Il giorno dopo, sempre su internet, leggo che il Cdr del Tg1 ha denunciato la negata diretta e copertura degli eventi di sabato. «Abbiamo chiesto all’azienda spazi per edizioni straordinarie o almeno finestre informative, ma i responsabili aziendali hanno respinto la richiesta del Tg1 e stanno continuando a mandare in onda programmi registrati». Una parte del canone, mi verrebbe da pensare, diamola a YouReporter.it o a chi vuole (e può) informare le persone.