Il linguaggio moderno: 1,2,7 (en do set?)
G iorni fa sono entrato in un ufficio pubblico, ho raggiunto uno sportello da dove un'impiegata che però non era piegata ma seduta bene dritta, ancora prima che aprissi bocca mi ha detto «la customer satisfaction sta nel front-office». Stavo per dirle che non ho capito, ma lei mi ha fulminato con un'occhiata del tipo «non mi dirà che non sa cosa è la customer satisfation», di riflesso ho reagito con un'occhiata come dire «ma si figuri...», quindi lei ha risposto con un'altra occhiata sottolineata come dire «ahh, volevo ben dire» al che io ho sorriso timidamente come dire «mi scusi devo avere sbagliato ufficio» e sono uscito chiedendomi cosa le avesse fatto pensare che stavo cercando un bagno.
Ma non c'è niente da stupirsi, oggi i burocrati parlano così. A dare il cattivo esempio sono del resto le alte cariche dello Stato, oggi la manovra del governo è light come le sigarette, il tema del giorno è diventato «question time», il rapporto è diventato «report», l‘obbiettivo si chiama «mission», e chi lo persegue un missionario. Si tratta di un linguaggio anglofilo e manageriale che fa largo ricorso a termini che derivano dall'informatica: realizzare diventa implementare, il provvedimento diventa master plan, compiere una ricerca è diventato monitorare, cercare un albero dietro il quale scaricarsi in assenza di bagni nelle circostanze, diventa mirare a una location per il download. È inutile fingere: siamo tutti con Internet fino al collo. Non c'è antivirus che ci salvi, ormai abbiamo un piede nel web.
Altro che navigare in Internet, qua navighiamo in tutt'altra materia. Un tempo per entrare in un ufficio pubblico bastava armarsi di pazienza, oggi ci vuole anche un libretto d'istruzioni. Per non parlare del sempre maggiore uso di parole abbreviate che importiamo dai messaggini telefonici. Frasi, in cui le vocali sono praticamente bandite, che sembrano una seguenza di codici fiscali: tvb, dv 6, ank t, nn s ki, eccetera. Tra poco useremo il linguaggio dei messaggini anche per parlare a voce, e incontrandoci per strada ci diremo «cm va» «ki 6?» «x k?» e via di questo passo. E per chiedere a nostro figlio dove si trova, ci affacceremo alla finestra e urleremo: 1-2-7! (en-do-set?).