Il pagamento è avvenuto con successo
«Grazie per aver effettuato il pagamento. La transazione è stata completata e una ricevuta dell'acquisto è stata inviata al tuo indirizzo email». Questa la traduzione italiana della scritta che appare dopo aver comprato il biglietto di un concerto. Perché anche un evento rock è ormai un affare da smanettoni, non da cappelloni
«Grazie per aver effettuato il pagamento. La transazione è stata completata e una ricevuta dell'acquisto è stata inviata al tuo indirizzo email». Questa la traduzione italiana della scritta che appare dopo aver comprato il biglietto di un concerto. Perché anche un evento rock è ormai un affare da smanettoni, non da cappelloni.
Questa mattina, ad un certo punto, ho esultato a braccia alzate davanti al mio computer. Sono riuscito, infatti, a comprare dei biglietti per dei concerti di un gruppo rock che adoro, anzi che amo, anzi che idolatro (ma questo è un altro discorso). Mi sono connesso, venti minuti prima dell’ora X, e sono andato sulla pagina web dove vendevano i biglietti. Mi sono registrato, ho impostato la lingua su “inglese” (questi concerti non si terranno in Italia ma all’estero) e ho atteso. Al momento giusto, quando la pagina si è aggiornata automaticamente, ho cliccato sulla scritta «Buy Tickets». Primo tentativo a vuoto, server intasato. Secondo tentativo a vuoto, server intasato. Nervosismo crescente. Respiro, F5 e altro tentativo. Niente da fare. Aggiorna pagina. Una volta, due, tre. Poi, ecco la schermata giusta. Seleziono «Two tickets», inserisco i miei dati, pagamento con carta di credito, email per la conferma e il gioco è fatto. In trenta secondi il gioco è fatto. Cinque minuti, torno sulla pagina ed ecco la scritta «Sold Out». Non male, considerato che l’Arena contiene 20 mila persone: vuol dire che in meno di venti minuti si sono volatilizzati 20 mila biglietti.
Felice per l’acquisto spengo il computer. Poi penso: ma dieci anni fa, o venti, o trenta, senza internet, come si faceva? La mia memoria corre a dei concerti (stesso gruppo) del 2000. Ricordo che grazie a qualche rivista di musica seppi del tour. A Trento c’era un’edicola che vendeva biglietti Ticketone e così riuscii a comprarli e ad andare al concerto. Ma prima ancora? Come sapere, prima di tutto, dell’esistenza di un tour? E poi, come e dove comprare i biglietti, per essere sicuri di non fare un viaggio a vuoto e lunghe code davanti alla biglietteria? Indago un po’ e mi riferiscono di lunghe telefonate, fax, code in banca, tagliandi spediti via posta. Oppure, alla vecchia, di prima mattina il giorno del concerto ci si piazzava davanti ai botteghini. Più romantico e decisamente molto più rock di biglietti comprati online sette mesi prima del concerto. In serata guardo un po’ di forum e siti del gruppo in questione. Decine di fan imbestialiti: non hanno i biglietti. Connessione scadente, sfortuna, questioni di orari. Internet li ha traditi. Lo stesso internet che fornirà loro, il giorno del concerto, foto, video, setlist, mp3 in tempo praticamente reale: molto poco rock, ma servirà almeno ad alleviare un po’ la sofferenza di non essere riusciti ad esserci.