«Vada a bordo, cazzo». E il web si scatena

De Falco l’eroe, Schettino il codardo. Nella tragedia del Giglio l’ufficiale Manrico è stato «eroe» solo per un giorno: ora tutta l’attenzione e la discussione sono rivolti ad una telefonata

di Matteo Lunelli

A quattro giorni dalla tragedia, tutta Italia e tutto il mondo parlano del comandante Schettino. Una telefonata, drammatica, e il mondo del web si scatena. Quattro minuti e mezzo di audio, disturbato, ascoltato da tutto il mondo. Due uomini, due marinai, due italiani, due campani che, come hanno scritto in molti, sono lo specchio dell’Italia. L’uno preso a simbolo, a eroe (anche se lui dichiara «Non lo sono»), a esempio. L’altro emblema del codardo, del vigliacco. L’opinione pubblica ha bisogno di questi esempi, del buono da incensare e del cattivo da scannare. Il capo commissario di bordo Manrico Giampedroni, 36 ore a bordo per aiutare i passeggeri a salire sulle scialuppe, è ben presto dimenticato.

Le regole del web sono queste. Il gruppo Facebook «Onore al Commissario di bordo Manrico Giampedroni» conta 113 Mi Piace. Il gruppo (comico) «Le scuse di Capitan Schettino per non stare sulla nave» arriva a 12.236 Mi Piace; «Capitano Schettino, vada a bordo cazzo», a 14.262. Su YouTube i video della telefonata hanno milioni e milioni di click, quello de Il Fatto Quotidiano con l’intervista a Giampedroni poco più di 15 mila. E ancora su Twitter: gli hashtag #schettino, #defalco e soprattutto #vadaabordocazzo hanno dominato, e stanno dominando. Quello #manrico è tornato in auge oggi, più che altro per un fondo di Gramellini sulla Stampa.

Ma a prescindere da eroi e simboli, sui quali giustamente ognuno può avere la propria opinione, quello su cui non riesco a prendere posizione è l’ironia. Sono spuntate come funghi vignette, foto “photoshoppate”, caricature, doppiaggi. Divertenti, se vogliamo, ma macabre e molto poco rispettose. Nella schettiniana tendenza tutta italiana al business facile e al cavalcare le onde emozionali della gente, inoltre, non sono mancate le magliette in vendita: quella con la frase «Vada a bordo, cazzo» la si trova online a poco più di dieci euro.

Leggo che «bisogna far diventare “Vada a bordo, cazzo” un grido di battaglia. Per dire a qualunque uomo di potere di assumersi le proprie responsabilità. Non solo su una nave». Mah, sono perplesso. Non credo che De Falco sia un eroe, come non credo che Schettino rappresenti il fantozziano italiano medio, che cerca giustificazioni, è terrorizzato e poi non rispetta gli ordini. Credo tuttavia che solo in Italia sarebbe potuta avvenire una tragedia con una dinamica come quella del Giglio, solo in Italia sarebbe potuta avvenire una telefonata come quella Schettino - De Falco e solo in Italia si sarebbe potuto mettere in vendita una maglietta con la scritta «Vada a bordo, cazzo».

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