Ma, nonostante tutto, siamo ancora generosi
Un'emergenza da stroncare subito
Prima che un problema per la sicurezza o uno sfregio al decoro urbano, le persone che chiedono l'elemosina per le strade di Rovereto sono un'emergenza sociale. Non sono, nella stragrande maggioranza dei casi, dei delinquenti. Per questo i nascenti fenomeni di caporalato dell'accattonaggio devono essere prevenuti e perseguiti col massimo rigore. Trasformare dei disperati in squadre organizzate che vanno all'assalto dei passanti chiedendo soldi (spesso con modi aggressivi) è un crimine odioso, che può avere a lungo termine effetti molto gravi. Non di ordine pubblico, ma culturale.
Qualche giorno fa un esponente delle istituzioni cittadine mi ha confidato che "in fondo, se i roveretani non fossero così generosi, non ci sarebbero così tanti accattoni in giro". Parole pesanti, ma che fanno, ogni giorno di più, molta presa sulla gente. Parole che comunque restano, a mio avviso, assurde.
Come se un allenatore di calcio di una piccola società si lamentasse dell'eccessiva bravura dei suoi giocatori, perché questa attira gli interessi e le pressioni dei grandi club. La generosità della cittadinanza, la predisposizione al dare che a Rovereto e in Trentino si concretizza in moltissime associazioni e gruppi di volontariato, è un patrimonio da tutelare ed incentivare.
Alla magistratura e alle forze dell'ordine il compito di contrastare i fenomeni criminali che cercano di lucrare sull'indigenza. Alle istituzioni il compito di offrire vie d'uscita dalla miseria. A tutti noi semplici cittadini forse il compito più difficile di tutti.