Eppure il terremoto non «Mi Piace»
Viene da chiedersi se ci sia stato prima il terremoto o l'hashtag su Twitter #terremoto
Ore 4.05. Il letto si muove, il lampadario dondola, le tapparelle sbattono. Qualche secondo per capire e poi la sentenza: «È il terremoto». Ci si ritrova con gli occhi sbarrati, seduti sul letto e ci si alza in tutta fretta andando senza meta da qualche parte in casa. E si spera, o si prega, che tutto finisca in fretta. Poi, cosa si fa? Fino a qualche anno fa la prima reazione sarebbe stata quella di accendere la televisione, per sapere e per capire. Prima domanda: «L'avrà sentito qualcun altro oltre a me?». E poi, in successione: «Di che magnitudo era?», «Dove è stato l'epicentro?», «Ha fatto danni o vittime?». Domande alle quali la televisione non dava e non dà risposte, tanto meno alle 4 del mattino.
Ma oggi tutto è cambiato. Oggi tutte quelle domande hanno delle risposte immediate. Talmente immediate che viene da chiedersi se ci sia stato prima il terremoto o l'hashtag su Twitter #terremoto. Mentre ancora si balla (o si shakera, per usare un neologismo di un lettore sul profilo Facebook ufficiale del nostro giornale) la prima reazione non è correre o accendere la tv, ma prendere il mano il proprio smartphone e iniziare a cercare risposte (o a darle).
La notte tra sabato e domenica è accaduto esattamente questo. Alle 4.05 le bacheche Facebook e i profili Twitter erano invasi di post. Prima di tutto si vuole far sapere agli amici, agli amici degli amici e al mondo intero che «sì, l'ho sentito».
Passa qualche minuto e iniziano ad arrivare le prime informazioni. Fonte: le persone. Anche noi dell'Adige l'altra notte siamo stati svegliati dalla scossa e siamo subito andati a caccia di informazioni. Qualche minuto e il quadro è stato chiaro: epicentro in Emilia e magnitudo 6. Sono le 4.20 e diamo la notizia sul nostro sito. Un minuto e postiamo il link su Facebook. Un altro minuto e twittiamo. Subito un «Mi Piace» sul sito. Poi un altro, poi altri venti, poi altri cento. In pochi minuti sono oltre 400. Se avessimo avuto ancora qualche piccolo dubbio di essere stati i soli a sentire il terremoto, a questo punto è svanito.
Andiamo su Facebook. Ci sono già 60 «Mi Piace», 100 «condivisioni» e 50 commenti. I lettori ci dicono che a Borgo, Levico, Mori, Bolzano, Mezzocorona la scossa è stata sentita nitidamente.
Ore 5.04, altra scossa e nuova ondata di click, commenti e condivisioni. Pochi secondi e «scopriamo» che a Gardolo, Rovereto, Caldonazzo, Arco, Bologna, Storo e Canazei le persone sono sveglie e stanno seguendo la diretta improvvisata e alimentata dagli utenti sugli eventi sismici. Nel frattempo arrivano le prime foto e, purtroppo, anche le prime notizie di danni e morti.
Nel pomeriggio di ieri, alle 15.18, proprio mentre stiamo concludendo questo articolo, ecco che il lampadario riprende a dondolare. «L'avrà sentito qualcun altro oltre a noi?», ci chiediamo. E postiamo su Facebook e Twitter. Nemmeno il tempo di aggiornare la pagina e scopriamo che sì, la nuova scossa è stata avvertita. 119 commenti in 15 minuti, oltre a decine e decine di condivisioni, ce lo assicurano.