Euro, 90 giorni per salvarlo Il piano c'è, ma chi si fida del Sud Europa?
Dal Festival dell'Economia di Trento George Soros, uno che di valute se ne intende, ha lanciato l'ultimatum all'Europa: se volete salvare l'euro avete solo 90 giorni di tempo
Dal Festival dell'Economia di Trento George Soros, uno che di valute se ne intende, ha lanciato l'ultimatum all'Europa: se volete salvare l'euro avete solo 90 giorni di tempo. Entro fine agosto, quindi, salvo uscita disordinata della Grecia - le elezioni sono il 17 di questo mese - occorre mettere a punto un programma che ponga fine alle incertezze politiche prima che finanziarie dell'Unione europea.
Con una struttura federale, come gli Usa, infatti, ha detto Banca d'Italia, il nostro continente avrebbe una situazione contabile e di bilancio migliore degli Stati Uniti che pure oggi pagano interessi sul debito monstre da 15.000 miliardi di dollari (oltre il 100% del Pil ormai) bassissimi. All'appello di Soros, indirettamente, ha risposto una indiscrezione del giornale Die Welt, che nell'edizione di domenica, ha svelato l'esistenza di un piano segreto per rafforzare l'euro e dimostrare al mondo che, dopo due anni di crisi, l'Unione europea può dire di avere imboccato la strada giusta: per ora non c'è niente di ufficiale, ma secondo secondo il giornale la Banca centrale europea (Bce) e la Ue stanno mettendo a punto questa sorta di superpiano per una "nuova Europa".
I leader dell'Eurozona hanno incaricato il presidente della Bce Mario Draghi e tre altri leader europei di produrre una bozza di 'masterplan' per la fine di questo mese. Stanno lavorando al progetto, oltre a Draghi, il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy: sarà quest'ultimo a presentarne gli "elementi chiave" al summit dei 27 di fine giugno, che dovrebbero essere inclusi nella dichiarazione finale del vertice. Successivamente, entro fine anno, i capi di Stato e di governo dei 27 dovrebbero trovare un accordo su una 'roadmap', un documento che secondo il domenicale ha il potenziale di essere "rivoluzionario". Quattro le aree principali del progetto: riforme strutturali comuni, politica di bilancio integrata, unione bancaria e unione politica.
Una buona notizia che però sarà davvero tale se il piano entrerà davvero in funzione rendendo l'Europa un vero e proprio nuovo Stato, con più poteri che devono essere ceduti dai vari Paesi che la compongono. L'Italia dovrà cedere sovranità nazionale, lo stesso dovranno fare gli altri Stati. Soprattutto, ci vuole fiducia tra tutti i partner che nessuno sgarrerà alle nuove regole: qui sta forse la parte più difficile, i Paesi oggi virtuosi, come la Germania o la Finlandia, possono fidarsi di chi, come Grecia, Spagna, e Italia stessa, non hanno dimostrato negli anni di essere così affidabili in termini di controllo sui propri bilanci?