L'incubo sveglia e la scuola fatta in casa
Il primo elemento a sfavore è la sveglia. Dopo mesi in cui i miei ragazzi si alzavano ampiamente dopo le 8, alle 7 per loro sarà praticamente notte fonda. Dopo il primo giorno nel quale inevitabilmente l'emozione inietterà in corpo (a me e a loro) un bella carica di adrenalina che consentierà una sveglia meno traumatica, da giovedì l'incubo sveglia tornerà inesorabile. Dai alzati, dai lavati, dai vestiti, dai sbrigati. Sarà così praticamente fino a giugno. Uno studio americano aveva provato che i ragazzi che vanno a scuola alle 8 e 30 rendono di più. Sono meno addormentati, meno stanchi e dunque più produttivi. Il problema è che l'organizzazione delle famiglie non è così elastica e quindi per molti quella mezz'ora in più di gestione mattutina dei figli sarebbe un problema.
Il primo elemento a sfavore è la sveglia. Dopo mesi in cui i miei ragazzi si alzavano ampiamente dopo le 8, alle 7 per loro sarà praticamente notte fonda. Dopo il primo giorno nel quale inevitabilmente l'emozione inietterà in corpo (a me e a loro) un bella carica di adrenalina che consentierà una sveglia meno traumatica, da giovedì l'incubo sveglia tornerà inesorabile. Dai alzati, dai lavati, dai vestiti, dai sbrigati. Sarà così praticamente fino a giugno. Uno studio americano aveva provato che i ragazzi che vanno a scuola alle 8 e 30 rendono di più. Sono meno addormentati, meno stanchi e dunque più produttivi. Il problema è che l'organizzazione delle famiglie non è così elastica e quindi per molti quella mezz'ora in più di gestione mattutina dei figli sarebbe un problema.
Altra soluzione è la nuova tendenza nazionale e non: ossia quella fare scuola ai propri figli in casa. E non dico in casi eccezionali come in val di Sole dove i genitori si sono organizzati per evitare di trasportare i loro bimbi ogni giorno con il pullmino fino al paese più vicino. E nemmeno per evitare che i bimbi frequentino le pluriclasse come accade in alcuni piccoli centri del trentino. E' convinzione di alcuni genitori che i migliori maestri siano mamma e papà e quindi niente scuola, niente classi, niente compagni ma lezioni individuali impartite dai genitori stessi. Si chiama homescooling e la cosa non mi trova d'accordo. Prima cosa perchè credo che ognuno debba fare il proprio lavoro. Gli insegnanti gli insegnanti, i genitori i genitori. I genitori dei bambini che praticano l'homeschooling citano molte ragioni a favore di questa scelta ancora così particolare e in un certo senso poco conosciuta: test accademici con risultati sopra la norma, carenze educative e strutturali della scuola pubblica, rafforzamento del carattere del bambino, che vive in un ambiente tagliato su misura per lui, in cui può imparare un maggior esercizio della sua autostima. Argomentazioni che non mi convincono anche perché a scuola i bambini non dovrebbero imparare solo nozioni, ma anche socializzare, aumentare la loro capacità di condividere, di relazionarsi con gli altri, di aiutare e di farsi aiutare. Per questo io domani mattina torno a puntare la sveglia alle 7 e così per altri nove mesi. Al limite cercherò in ogni modo di dare il mio piccolo contributo per una scuola migliore. Mi impegnerò il più possibile di essere al fianco dei miei figli nel loro percorso ma il mio ruolo finisce qui. Niente homeschooling anche perchè il loro ritornare a scuola è per me anche una parziale riconquista di libertà. Lo ammetto. Torno un po' a respirare.