Rottamatori a prescindere? Non con Dalmonego
Il Pd trentino, o, meglio, l’eterogenea pattuglia di consiglieri provinciali del Pd trentino, non ci fa mancare nulla. L’ultima «crociata» l’hanno intrapresa, animati da furore giovanilista e ansie rottamatrici, contro la conferma di Ivano Dalmonego, nel suo delicatissimo ruolo di direttore generale della Provincia. La sua colpa sarebbe quella di avere 65 anni, oltre ad essere pensionato. Una questione di principio, perché aborriamo la pratica di ri-assumere pensionati nei ruoli di vertice della struttura amministrativa, ha spiegato il capogruppo Luca Zeni. Che è giovane, carino e renziano. E, in quanto tale, rottamatore. Per definizione e «a prescindere», avrebbe detto Totò.
Sembra quasi che i consiglieri del Pd, e Zeni in particolare, trovino una ragione valida del loro essere tali sono nei dispettucci al governatore, che pure, come primo partito del Trentino, appoggiano. Ebbene, continuino pure con i dispettucci, ma lascino stare Dalmonego. Non è certo questo il momento di sacrificare sull’altare dell’orgoglio politico il custode dell’equilibrio finanziario dell’Autonomia. Se poi i consiglieri non trovano di meglio da fare, un suggerimento glielo forniamo noi: pensino piuttosto alla «trasparenza» sull’uso dei fondi a disposizione dei gruppi e alla «privacy» che rivendicano con tanta convinzione. Sempre per una questione di principio, ovviamente.