Il papa, Silvio e Dellai pronti a cinguettare
Tutti su Twitter. Perché in 140 caratteri si possono vincere le elezioni, si può dire quello che si pensa, si può incrementare il numero di fedeli. Tre nomi: Silvio Berlusconi, Benedetto XVI e Lorenzo Dellai. Cosa hanno in comune? O quantomeno perché li metto uno dopo l’altro? No, niente ironie su doti divine. Sto parlando di Twitter.
Dal 3 dicembre anche il papa sbarcherà sul social network. L’evento verrà presentato in pompa magna, con tanto di conferenza stampa. Su come utilizzerà il social network, ancora si sa poco. Certamente riassumere il Padre Nostro in 140 caratteri sarà difficile, ma avvicinarsi ai giovani, linkare i suoi discorsi e benedire un po’ di persone non sarà difficile. Quello che appare certo è che ogni tweet si concluderà con l’hashtag di tendenza #amen.
Capitolo Berlusconi. Non si è ancora ben capito se (ri)scenderà in campo o no, ma è sicuro che la nuova Forza Italia sarà 2.0. «Grillo sì, Bersani sì, Renzi sì e io no?», si sarà chiesto l’ex premier. E allora eccolo pronto a sbarcare sui social network. La rete, comunque, si è già scatenata. L’hashtag #BerlusconisuTwitter è una miniera di risate. «Vi prometto un milione di Retweet»; «All'inizio si è un pò spaventato delle notifiche. Poi gli hanno spiegato che non erano avvisi di garanzia»; «280 caratteri per tutti la sua prima promessa»; «Il prossimo legittimo impedimento di Berlusconi sarà dovuto ad impegni su Twitter»; «140 letterine sono poche»; «Se mi segui ti faccio ministro delle telecomunicazioni».
Infine Lorenzo Dellai. Last but not least, mr president. Il suo ultimo tweet risale al 6 dicembre 2008. Dellai scrisse: «Ragiona con il suo staff sul web 2.0 e che strumenti utilizzare per avere un rapporto e uno scambio sempre più interessante con i cittadini». E qui le battute si sprecano: «Quattro anni di ragionamenti, #ahhhppperò!». Evidentemente alla fine non ha ritenuto di avere un rapporto con i cittadini e il suo profilo Twitter è rimasto abbandonato. Ma magari adesso, per spirito di emulazione, visto che a cinguettare ci sono anche il papa e Silvio, riprenderà a farsi sentire sul social network.
Quindi attendiamo i tre prodi (non Romano, il cui ultimo tweet risale al 14 ottobre 2009) sui nostri e vostri schermi del pc o del telefonino. Forse, se lo meriteranno, li seguiremo in tanti.