Chi ha paura dell'ermellino?

di Andrea Tomasi

Stati Generali dell'Università, per cercare di capire dove va l'ateneo trentino ormai "provincializzato". L'incontro, promosso dal professor Claudio Migliaresi (outsider per definizione, visto che fin da subito si è sfilato dalla corsa per la carica di rettore), viene proposto come momento alto, dopo i tanti scontri registrati nell'accademia locale, ribellatasi ad uno statuto maldigerito perché percepito come un'imposizione.
 
Sullo sfondo c'è anche la ricerca di un uomo (o di una donna) in grado di potersi proporre quale successore del Magnifico Davide Bassi, giunto alla fine del suo secondo e ultimo mandato. I candidati ufficiali sono due (Maurizio Giangiulio ed Enrico Zaninotto, un economista e un letterato, entrambi ex presidi). I nomi degli altri potenziali concorrenti sono noti: Luca Nogler e Daria de Pretis (Giurisprudenza), Marco Andreatta (Scienze) e Marco Tubino (Ingegneria). Salvo sorprese...
Questi "papabili" restano sotto traccia. Strategia o paura di una scommessa (un mandatone, non rinnovabile, di 6 anni, in un periodo di burrasca politica e finanziaria)?
 
Spaventa un futuro in ermellino? Proviamo a sdrammatizzare, affidandoci all'enciclopedia Treccani.
 
(ant. armellino) s. m. [prob. lat. mediev. armeninus «(topo) di Armenia»]. –

Carnivoro della famiglia mustelidi (Mustela erminea), che vive in tutta l’Europa e nell’Asia settentrionale; snello e agilissimo, ottimo arrampicatore e nuotatore, si nutre di piccoli mammiferi, uccelli e rettili, che cattura nelle ore crepuscolari. La pelliccia è molto delicata e facile a ingiallire: una stola d’ermellino, guarnizioni di ermellino; in partic., cappa di ermellino, indossata tradizionalmente da regnanti come segno del potere, e oggi come insegna di dignità dai gradi più elevati della gerarchia accademica (rettore, preside di facoltà) o giudiziaria (presidente di Corte di cassazione, d’appello, ecc.), sopra la toga, in determinate occasioni. Come termine di similitudine, è spesso assunto a simbolo del candore e dell’innocenza: candido, candida come un ermellino.

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