Elezioni regionali, vince l'idea di coalizione
Il Trentino Alto Adige elegge dodici deputati: Gianclaudio Bressa, Michele Nicoletti e Luisa Gnecchi (Partito democratico), Albrecht Plangger, Renate Gebhard, Daniel Alfreider, Mauro Ottobre e Manfred Schullian (Svp - Patt), Lorenzo Dellai (Civica per Monti), Riccardo Fraccaro (Movimento cinque stelle), Michaela Biancofiore (Pdl) e Fliorian Kronbichler (Sel). I senatori eletti in Trentino invece sono Franco Panizza, Vittorio Fravezzi, Giorgio Tonini (Svp-Patt, Pd, Upt) e Sergio Divina (Pdl - Lega Nord). I senatori eletti in Alto Adige sono Francesco Palermo (Pd - Svp), Karl Zeller e Hans Berger (Svp).
In totale, dal Trentino Alto Adige vanno a Roma sei senatori di centrosinistra (la Svp aveva stretto l'accordo con Bersani) e uno di centrodestra. I deputati invece sono: dieci di centrosinistra, uno di centrosinistra e uno del Movimento Cinque stelle.
La capacità della classe politica del Trentino e dell'Alto di guardare all'idea di coalizione è risultata vincente e gli elettori ai piedi delle Dolomiti ancora una volta dimostrano di premiare la capacità di stare insieme. Ora coalizione «ampia» e governo sono due le parole chiave del centrosinistra autonomista per le elezioni provinciali del 27 ottobre. Solo seguendo questa strada il Pd, i moderati centristi che fanno riferimento a Lorenzo Dellai e gli autonomisti potranno continuare a fare quello che in Trentino hanno sempre fatto: vincere. Il centrodestra deve invece ripartire dalle proprie macerie, e anche in questo caso siamo davanti ad una conferma.
Per le prossime provinciali saranno due le incognite: la presenza del Movimento cinque stelle (al secondo posto a Trento e al primo a Pergine, Riva e Arco) e Progetto trentino, il movimento di Silvano Grisenti che dai prossimi giorni inizierà a «piantare» molte bianderine sul territorio, coinvolgendo parecchi amministratori ed elettori che sono rimasti delusi dall’Upt dellaiano. C’è stato molto discutere sul ruolo di Grisenti e sul suo «peso» per le provinciali e nelle prossime settimane vedremo come verrà attuata la trasformazione in partito o in quali forme. Per ora la formazione di Progetto trentino è riuscita a coprire uno spazio lasciato sguarnito soprattutto dall’Upt, ormai incapace di un vero legame con le valli e con le loro istanze. Il risultato di Progetto trentino dipenderà anche dal «silenzio» dell’attuale movimento dellaiano: insomma, Grisenti coprirà un vuoto prima di tutto creato dal suo ex partito. Partendo peraltro tra una posizione di debolezza rispetto alle settimane che hanno preceduto le elezioni: Grisenti pubblicamente si era detto contrario all’alleanza Svp - Patt - Pd al Senato, che invece è stata molto apprezzata dagli elettori. Chiamarsi fuori da questa intesa significa cercare un’altra maggioranza.