Roma attacca il Trentino: la palla va buttata in tribuna
La partita si dimostra durissima. Quasi impossibile da giocare alla pari. A Roma è il momento della difesa, impenetrabile per l'attacco improvvisamente spuntato delle autonomie speciali. E non ci resta che subire il gioco della capitale, di buttare la palla in tribuna.
La partita da giocare non è con la capolista della serie A, parimenti imbattibile e a punteggio pieno dopo sette giornate di campionato. La sfida il Trentino la sta giocando - al momento con risultati non troppo positivi, a dire il vero - con il governo nazionale. Un governo più volte definito come "amico", anche in virtù della lunga frequentazione personale del premier Enrico Letta con il Trentino, ma che con le autonomie speciali sta usando il pugno di ferro.
Ieri i rappresentanti delle regioni hanno incontrato il ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni, il quale ha ribadito di voler mantenere nelle casse dello Stato la cosiddetta riserva dell'erario, ovvero la quota di nuove imposte (dall'Imu all'aumento dell'Iva, all'incremento dell'addizionale Irpef) che le ultime leggi finanziarie dello Stato hanno imposto anche in Trentino ma che vengono trattenute a Roma per risana le finanze pubbliche.
In totale si tratta di una partita enorme. Non solo ci sono i 460 milioni di euro di arretrati dal 2011 al 2013, ma Saccomanni ha annunciato che resteranno nella disponibilità dello Stato anche la riserva dei bilanci fino al 2018, per un totale che potrebbe arrivare al miliardo di euro da "trattare" con il governo centrale.
Ecco quindi che i bilanci della Provincia sono destinati a proseguire nella loro riduzione. E i candidati presidenti diventano credibili soprattutto se in questa campagna elettorale sapranno spiegare dove andranno ad intervenire per attuare una lunga serie di tagli necessari alle spese del settore pubblico. Dove si potrà tagliare senza sacrifici troppo dolorosi? L'autonomia potrà vivere con meno fondi? Insomma, ce la faremo? Il dibattito è aperto.
Domani poi parleremo di un tema strettamente legato, e cioè i costi per mantenere la politica e le istituzioni in Trentino.