Mammografie, ciò che nessuno dice
Siamo abituati ad avere tutto, subito e sotto casa. Con meno soldi dovremo abituarci ad avere, soprattutto in ambito sanitario, quello che realmente serve e magari a qualche chilometro di distanza. Credo che se ci viene garantito il meglio (o quasi), il compromesso sia accettabile. Andiamo a Verona a comprare le scarpe o quasi, credo che possiamo andare a Trento una volta all'anno per un esame importante.
Siamo abituati ad avere tutto, subito e sotto casa. Con meno soldi dovremo abituarci ad avere, soprattutto in ambito sanitario, quello che realmente serve e magari a qualche chilometro di distanza. Credo che se ci viene garantito il meglio (o quasi), il compromesso sia accettabile. Andiamo a Verona a comprare le scarpe o quasi, credo che possiamo andare a Trento una volta all'anno per un esame importante.
Tutto questo per dire che io, da donna, non mi strapperò le vesti se non potrò più andare a fare una mammografia a Cles, Borgo o Tione o Arco. Nemmeno se avere questi centri mi permettevano di avere l'appuntamento prima. E questo perché quella mammografia fatta con i macchinari oggi a disposizione nelle periferie potrebbe non essere sufficiente per rilevare quel qualcosa che, con molta ansia, ogni anno io devo escludere ci sia. Lo devo fare perché ho una familiarità alla spalle e per questo i controlli ravvicinati sono necessari. Trento ha macchinari e professionisti all'avanguardia che non possono essere ovunque.
Un centro ma buono. Come il mio esame, uno ma che mi dia risposte certe (anche se in questo campo la certezza non c'è e si tratta solo di ridurre l'errore al minimo). Ma che i macchinari sono diversi e che quindi anche ciò che i radiologi possono leggere nelle lastre è diverso alle donne non lo dicono quando prenotano. Lo hanno sempre sussurrato i chirurghi che da tempo inviano al centro di senologia di Trento quando hanno dubbi. Ma nessuna indicazione precisa. Sbagliato. La sicurezza prima che la ricerca di consensi. E non mi si dica che per gli anziani è difficile spostarsi. A 80 anni le mammografie hanno poco senso. A 30, se fatte bene, possono salvare la vita.