Pedalando nella storia
Itinerari in bici e Grande Guerra
Itinerari della Grande Guerra
Il 23 maggio 1915 è stato un giorno importante per la storia italiana: dopo quasi un anno di neutralità, l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria. Il primo conflitto mondiale portò morte e distruzione in tutta Europa, ma fu sulle nostre Alpi che si combatterono alcune delle battaglie più aspre. Quest’anno è dunque il Centenario dell’entrata in guerra dell’Italia e numerose sono le iniziative volte a ricordare questa ricorrenza anche in Trentino. Da tempo ormai su tutto il fronte si cerca di ripristinare a scopo turistico le imponenti opere ingegneristiche realizzate dagli eserciti di entrambi gli schieramenti. Ricordare le migliaia di caduti ed onorarne la memoria non preclude la possibilità di trascorrere una giornata nella Natura, a piedi o in bicicletta. Gli itinerari in Italia sulle orme della Grande Guerra sono innumerevoli e sparsi in tutto il nord-est... eccone alcuni suggestivi da affrontare in bicicletta.
(Il Forte di Tenna)
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Il nostro Trentino
Rovereto non può che essere il centro da cui si diramano itinerari classici ed insoliti. La Campana dei Caduti dalla fine del secondo conflitto (anche se venne fusa nel 1924 dal bronzo di cannoni utilizzati nella prima Guerra Mondiale) suona note di pace sul colle Miravalle ed è uno tra i simboli della rinascita scaturita dal dolore. In città, tra le mura del Castello di Rovereto è ospitato il Museo Storico Italiano della Guerra, uno tra i principali in Italia. Pedalando lungo la ciclabile dell’Adige si può raggiungere Trento dove non mancano le testimonianze: al Castel del Buonconsiglio, trasformato in quegli anni in caserma, trovarono la morte gli iredentisti Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa ed oggi è possibile seguire il percorso battistiano al suo interno. Il Doss Trento è la naturale prosecuzione di questo itinerario mentre le colline attorno al capoluogo sono ricche di testimonianze storiche in parte ripristinate: il monte Celva, i forti della Marzola, il forte di Cadine ed il Sorasass, tutte mete perfette per un’escursione in mountain bike. Un’altra zona ricca di percorsi adatti ai cicloturisti e soprattutto agli amanti delle ruote grasse è l’altopiano di Folgaria, Lavarone ed Asiago: dal forte Belvedere si diramano sentieri e strade forestali che costituiscono una rete ciclabile tutta da esplorare. La lista è lunghissima ma a noi piace ricordare soprattutto il forte Pizzo Vezzena, un edificio in rovina estremamente suggestivo raggiungibile in mountain bike. Dalla vetta si gode un panorama splendido a 360° sulla Valsugana e l'altopiano. Il Sentiero della Pace che ripercorre il fronte Italo-Austriaco in gran parte è ad uso esclusivo degli escursionisti vista la sua difficoltà, ma in alcuni suoi tratti può essere felicemente seguito anche da noi pedalatori. Trovate alcune tracce gps di itinerari della Grande Guerra da seguire in MTB qui
(Forte Pizzo di Levico)
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In giro per l’Italia
Veneto e Friuli non furono meno coinvolti del Trentino nel conflitto e le loro montagne e città sono ancora ricche di tragici ricordi. Il Veneto fu al centro del conflitto: le Dolomiti, il Cadore, il Montello ed il monte Grappa furono tra i principali teatri di guerra. La Strafexpedition austro-ungarica fu dirompente e spazzò l’Altopiano di Asiago ed il sud del Trentino per tutta la primavera del 1916. In queste terre oggi la bici si può avvicinare sia su strade asfaltate (mitica la salita al monte Grappa ma anche tante altre nelle Dolomiti bellunesi), sia su sterrati semplici e meno semplici, sia su ciclabili e ciclovie tra cui quella del Brenta e l’Alpe Adria. I fiumi, oltre alle catene montuose, furono un altro luogo di battaglie violente: nomi come Piave, Isonzo, Tagliamento sono associati, nell’immaginario collettivo, ad aspri combattimenti, vittorie e sconfitte. Ma i fiumi sono anche perfetti compagni dei cicloturisti: si insinuano tra i monti creando un varco lungo il quale ridurre le difficoltà di noi pedalatori. Lungo l’Isonzo, tra Italia e Slovenia, si possono affrontare numerosi percorsi in MTB e si trova il Sacrario di Redipuglia, il più grande e maestoso d’Italia dedicato ai caduti della Prima Guerra. Lungo il Tagliamento sono presenti decine di forti e appostamenti per batteria italiani, oltre ad un paio di musei tra cui quello di Ragogna. Insomma, nel nord-est, dall’Adamello al Carso, sono innumerevoli le opportunità di un viaggio in bici sulle tracce della Grande Guerra: un’occasione per onorare chi, su un fronte e sull’altro, ha combattuto per la propria patria.
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