Il giallo del delitto di Gardolo
Il giallo del delitto di Gardolo
L'anno 2015, addì 31 del mese di Marzo, in località Granducato di Gardolo, ore 11.32, il sottoscritto dichiara di aver rinvenuto il cadavere senza vita di nr.1 piccione.
Dopo una prima analisi del territorio circostante, verificando eventuali tracce del passaggio di probabile aggressore, mi avvicinai alla vittima alla ricerca di indizi sulla possibile causa della morte, riscontrando evidenti segni di arma bianca di breve grandezza con colpi inferti in rapida successione. L'assassino dopo aver attinto i poveri resti anche dopo il sopraggiungimento della di lui morte e si deve essere rapidamente allontanato, deduzione dovuta al rinvenimento di calpestìo frenetico intorno al cadavere, e alla presenza di ramoscelli strappati nei dintorni. Evidenza di una fuga rapida e scomposta.
Alle ore 12 e 27 è giunto sul posto il medico legale che ha constatato il decesso della vittima, 6 componenti del ROS dei Carabinieri, 4 osservatori delle Nazioni Unite, 2 Men in Black, i rappresentanti nazionali di Greenpeace accompagnati dal Procuratore della Repubblica Dott. Veganò, il Sindaco di Trento Andreatta Alessandro, il presidente della Provincia autonoma di Trento dott. Rossi Ugo, il Comandante dei Vigili del Fuoco di Trento, l’anestetista di Daniza, l’Assessore Michele Dallapiccola, un vicino rompicoglioni e l' Arcivescovo Mons. Luigi Bressan che ha voluto personalmente dare l’Estrema Unzione alla vittima innocente.
Ore 12.29 casa mia viene transennata e sequestrata a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.
Ore 12.33 disposti numerosi posti di blocco sulle principali vie di collegamento stradale con l’ausilio delle Unità Cinofile della Guardia di Finanza, imposto il coprifuoco per la popolazione tutta dalle ore 17.00.
Alle ore 15.07, terminati i rilievi della Scientifica il corpo del piccione è stato rimosso e trasportato alla camera mortuaria dell’Università di Medicina di Verona per più approfondite indagini. Nel frattempo giungeva sul posto l’Imperatrice Angela Merkel in compagnia della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare ambedue visibilmente addolorate.
Accorre la stampa locale e subito si fa largo l’ipotesi del maniaco sessuale nero omicida drogato pedofilo extracomunitario gay islamico-comunista con disturbi mentali pronto a commettere un altro omicidio. Si teme per i cigni di piazza Dante.
I Centri Sociali hanno immediatamente indetto una manifestazione per Sabato 4 Aprile congiuntamente ad uno sciopero delle canne ad oltranza.
Landini chiede in piazza che questo non sia “un altro delitto di Stato impunito!” e indice il blocco dei trasporti nel fine settimana.
Il segretario del sindacato di polizia Coisp Franco Maccari a braccetto con Carlo Giovanardi ha dichiarato: “in fondo se l’è andata a cercare”.
Casapound ha inscenato una manifestazione in Piazza Italia ricordando che il vile assassinio di un piccione in occasione della Santa Pasqua è un chiaro attentato alle radici cristiane della nostra società ma confondendo le colombe con i piccioni.
Scontri di piazza tra gli abitanti delle banlieue di Canova e le forze dell’Ordine. I manifestanti chiedono maggior tutela per i pennuti.
La signora Ester, anziana meretrice di Gardolo ascoltata dagli investigatori afferma che: “mi de osèi ne n’ho visti alquanti, i conosso tuti, sto chi l’è foresto de sigur….”
Rapida anche la risposta degli Animalisti che, dopo aver augurato tumori a tutti i trentini, auspicato invasioni di cavallette su tutto il territorio della val di Non e la morte di tutti i primogeniti maschi sul territorio trentino, hanno lanciato l’ennesimo boicottaggio contro il Puzzone di Moena e la Treccia Mochena. Imbrattate le porte del Palazzo della Provincia con latte di mais e riempito il serbatoio della Vespa di Dallapiccola con del tofu. Il motore è deceduto dopo lunga agonia.
Il Segretario Federale della Lega Nord Matteo Salvini rilancia il pericolo Islam e zingari.
Un comunicato dell’Isis rivendica l’omicidio, ma si teme l’opera di un mitomane.
I Volontari di Gardolo si dichiarano estranei al fatto e dichiarano di poter provare la loro presenza in altro luogo a km di distanza dalla scena del delitto e nelle ore del massacro. Verranno comunque indagati.
La Direzione Investigativa Antimafia teme che la vittima possa esser stata occasionale testimone di traffici illeciti a Gardolo e per questo fatto mettere a tacere e rilancia l’attenzione sul pericolo infiltrazioni di mafia nell’economia della provincia.
Dura presa di posizione da parte dell ex ministro Michela Vittoria Brambilla che chiede l’immediata cattura del “colpevole con l’aggravante di aver adoperato sevizie e di aver agito con crudeltà verso la vittima costituite dall’efferatezza dell’azione omicidiaria, per il numero e l’entità delle ferite inferte”. La stessa propone un minuto di silenzio in occasione della prossima partita della Diatec Trentino.
Appare oramai certo, dal quadro indiziario raccolto, che trattasi di opera di persona di sesso maschile, probabile bracconiere, ma non si esclude la pista del gesto di un folle affetto da gravi disturbi sessuali. Non è esclusa la pista dell’autolesionismo, per quanto improbabile.
P.S. Proprio mentre le campane di Gardolo suonavano a morto per avvertire la popolazione dell’imminente lutto cittadino, probabilmente spinto da doloroso rimorso si è presentato spontaneamente l’autore dell’efferato assassinio. Ha reso piena confessione nonostante la presenza di numerose piume di volatile in bocca. Era il mio Baloo. Cane bastardo, non potevi nascere vegano?