Sopra il fiordo, in mezzo ai bambini
Sopra il fiordo, in mezzo ai bambini
Solitamente si va su un fiordo, o in un fiordo. Noi, invece, andiamo sopra un fiordo! Ieri abbiamo realizzato una highline memorabile: fettuccia tesa per circa sessanta metri ad un’altezza dal suolo (un po’ suolo, un po’ acqua, un po’ ghiaccio) di quaranta metri. Sullo sfondo l’oceano e i nostri giganteschi amici galleggianti. Uno spettacolo!
Abbiamo camminato per poco meno di un’ora dalla nostra Casetta Rossa, abbiamo individuato il punto perfetto alla fine del fiordo e abbiamo teso la corda. Mattia e Benny si sono dedicati all’impresa, Federico e Ralf (che all’alba è uscito per realizzare dei timelapse) hanno fotografato: foto che difficilmente ci capiterà di poter rifare.
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Nel frattempo Graziano e Alice sono andati alla scuola e al laboratorio locale, per catturare immagini utili per il film e conoscere la gente del posto. Hanno parlato con la vice preside e nei prossimi giorni organizzeremo una sorta di corso per i bambini della scuola: gli insegneremo a divertirsi su una slackline. La vice preside e i bambini erano entusiasti dell’idea e anche noi non vediamo l’ora di fare questo corso, per capire un po’ di più su questa gente, che con noi è sempre molto cordiale e disponibile.
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Poi Graziano e Alice sono andati al laboratorio locale: immagini, foto e video, e una bella chiacchierata, per capire come lavorano. Nel laboratorio costruiscono delle statuine, usando denti e ossa di animali. Certo una cosa un po’ strana, ma fa parte degli usi e costumi locali, quindi è giusto cercare di capire e approfondire.
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Oggi (anche se per noi oggi e domani, giorno e notte, ormai non fanno differenza) dovrebbe essere bel tempo e quindi potremmo riuscire a uscire con la barca per realizzare la camminata sull’iceberg, che è il cuore della nostra avventura. Incrociamo le dita e speriamo che ci siano tutte le condizioni per riuscirci. Come accennavamo, la differenza tra giorno e notte, in pratica, non c’è: questo all’inizio è suggestivo e bello, ma a lungo andare ci sta un po’ sfiancando e “sballando”. Ora altra rapida partita a scala quaranta: ci sono i piatti da lavare!
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A risentirci prestissimo, speriamo con nuove foto e magari (diciamolo sottovoce) con l’obiettivo portato a casa. Prima di salutarvi con un Gudaa!, ecco qui sotto un'altra carrellata di immagini: tra droni, timelapse e video, eccoci al lavoro
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