Politici e inglese: rapporto difficile!
Politici e inglese: rapporto difficile!
Seconda pagina del diario da Bruxelles. In questi due giorni abbiamo frequentato delle lezioni molto interessanti e conosciuto alcuni attori europei decisamente particolari…. Ma andiamo con ordine.
L’incontro che mi è rimasto più impresso è quello con due parlamentari europei del nostro paese: una rappresentante di S&D (il «centrosinistra» europeo per capirci) e l’altro appartenente al PPE (il «centrodestra» europeo). Inutile dire che le loro visioni differivano notevolmente su quasi tutte le tematiche che abbiamo affrontato, specie per quanto riguarda la politica estera e le relazioni internazionali dell’Unione. C’è però una cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso riguardo uno dei due politici: il rifiuto totale di parlare inglese! Il deputato di Forza Italia infatti ha per forza voluto parlare in italiano, «perché la sua lingua è bella e quindi bisogna parlarla», senza tener conto dei ragazzi tirolesi che forse la lingua di Dante non la masticano proprio bene…
Esulando da qualsiasi valutazione politica e personale (perché per quanto riguarda il suo campo di azione non si possono discutere le competenze) sono rimasto molto sorpreso da questa attitudine. Durante la visita al Parlamento, la nostra guida ci aveva detto che alcuni parlamentari parlano solo la lingua madre, ma non pensavo di trovarmene di fronte uno dopo appena poche ore! Personalmente trovo che nel momento in cui si lavora in un organismo internazionale (o sovranazionale come l’UE) sia indispensabile conoscere almeno una delle lingue ufficiali usate nelle procedure istituzionali (solitamente inglese, francese e tedesco). Io credo che il parlamentare in questione sapesse parlare l’inglese, visto che ascoltava attentamente la collega mentre si rivolgeva a noi ragazzi, quindi ho trovato tale rifiuto veramente incomprensibile e, in un certo modo, anacronistico.
Ma proseguiamo… Abbiamo assistito a numerose altre lezioni, alcune delle quali hanno trattato di tematiche che riguardano direttamente sia il nostro territorio che i cittadini europei in toto. Pochi sanno ad esempio che la Commissione Juncker ha varato un piano di investimenti destinato soprattutto alle Piccole e Medie Imprese (PMI), cuore pulsante dell’economia italiana (anche se sulle differenze tra PMI a livello europeo e italiano c’è molto da discutere, ma questo è un altro discorso).
Abbiamo poi incontrato un rappresentante del Comitato delle Regioni, organo che si è rivelato essere piuttosto debole politicamente e spesso ignorato da Parlamento e Consiglio, nonostante le Regioni in alcuni stati (come l’Italia) abbiano un ruolo politico molto importante. Lo stesso ente però promuove iniziative volte a far conoscere l’UE ai cittadini, come alcuni eventi locali che devono essere organizzati dalle amministrazioni locali durante gli «Open Day» negli uffici di Bruxelles.
Interessante poi è stata la discussione sulle politiche ambientali, occasione anche per approfondire il discorso sui famosi prodotti BIO. Io sono sempre stato molto scettico riguardo il business che da qualche anno si è sviluppato attorno al biologico, ma ho dovuto parzialmente ricredermi. Difatti, ho scoperto che i prodotti riportanti l’etichetta BIO autorizzata dall’Unione, o la cosiddetta ECO-Label, sono prodotti che hanno passato controlli molto stretti e sui cui quindi c’è una vera e propria garanzia di qualità e sostenibilità del processo produttivo.
Ultima, ma non in ordine di importanza, è un’iniziativa macro-regionale che dovrebbe partire a Gennaio 2016 e che riguarda direttamente il Trentino: EUSALP. Si tratta di una Strategia Macro Regionale, ossia di una sorta di sistema cooperativo tra regioni, che riguarda in questo caso i territori alpini. Tale strategia permetterà di raggiungere diversi obiettivi, come lo sviluppo dei trasporti o il potenziamento delle opportunità lavorative, e anche di potenziare la collaborazione politica tra regioni appartenenti a diversi Stati europei ed extra-europei.
Insomma, questo viaggio si sta rivelando sempre più interessante sia dal punto di vista dell’Unione che della stessa Bruxelles, di cui sto scoprendo la bellezza giorno per giorno. Alla prossima puntata!