Russell Westbrook, stella di Oklahoma - 10 vinte e 6 perse fin qui per i Thunder - viaggia a 28,1 punti (3° tra i bomber), 7,4 rimbalzi, 10,3 assist (2°) e 2,6 palle rubate (2°) di media. Oklahoma è una «two men band» perché non scherza neppure Kevin Durant (28,2 punti - al momento escluso dalla classifica dei bomber dato che ha saltato 6 partite su 16 per un infortunio - 7 rimbalzi, 3 assist).
Kawhi Leonard ha 24 anni e ha preso decisamente in mano le redini di San Antonio (12-3 il bilancio per i campioni 2014). Kawhi vanta queste cifre: 21,8 punti di media, 7,9 rimbalzi, 2,2 assist e 1,9 palle rubate. Segna col 51,5% dal campo (46,6% da tre punti) e l’85% nei liberi. Niente male per il miglior difensore della stagione scorsa!

La «striscia» più lunga di vittorie casalinghe consecutive appartiene ai Chicago Bulls di Michael Jordan che tra il 30 marzo 1995 e il 4 aprile 1996 ne misero in fila addirittura 44. Golden State quest'anno è già arrivata a 27: staremo a vedere.
A proposito di Golden State: i Warriors sono il primo team «all time» con una «striscia» di almeno 16 vittorie in due stagioni consecutive (l’anno scorso, dal 13 novembre al 22 dicembre).

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Performance diametralmente opposta per Philadelphia che l’ultima partita l’ha vinta otto mesi fa (25 marzo, contro Denver). Da allora sono arrivate 26 sconfitte consecutive: dieci per chiudere la stagione 2015, le altre 16 per inaugurare l’attuale. Philadelphia pareggia così le due più lunghe serie di sconfitte consecutive nella storia dei maggiori sport professionistici statunitensi: quella che essa stessa ha collezionato nel campionato Nba 2013-14 e quella dei Tampa Bay Buccaneers nei campionati di football americano del 1976 e 1977.

Noterella finale su Rajon Rondo. Nelle ultime 10 partite il 29enne play dei Sacramento Kings, campione Nba nel 2008 con Boston, ha viaggiato a 12,9 punti, 9,1 rimbalzi e 14 assist di media. Quasi una «tripla doppia».