Un Natale a misura di «bambino»
Un Natale a misura di «bambino»
Il consumismo in cui siamo immersi è un gradevole insieme di Avere e di Apparire (facendo finta di orientarci all’Essere!): un grasso Babbo Natale ci invita a spendere per far felici altre persone, bambini in particolare… Trovo però che è addirittura blasfemo farlo nel nome di quel Gesù che ha predicato un amore universale, per i più deboli e i più poveri, per malati, carcerati, nemici addirittura… E nella culla ci emoziona molto vedere un bimbo bello, paffuto, sorridente, magari incoronato… E ci emozionano le musiche e le parole cantate.
Tante emozioni! Piace una religione basata sulle emozioni, sui sorrisi di belle madonne, su angeli che salgono e scendono, su liturgie popolari… Anche la politica vive di emozioni, di parate, di inni della patria, di bandiere al vento. Tutte “cose belle” che devono essere mantenute, ma che devono servire solo a incorniciare l’essenza della religione e della politica.
Mi è capitato di rileggere quanto scrissi tre anni fa su l’Adige: proponevo di “aggiornare” il presepe, mettendo al posto del castello di re Erode la Banca Mondiale (il Potere), al posto del villaggio dei pastori un “mercatino di Natale” (l’Apparire) e al posto del neonato Gesù un neonato di oggi che più si identifica con lui, un neonato affamato del Sud Sudan (l’Essere)… Mi pare ancora interessante presentarlo con le tre dia del presepe di 2000 anni fa e le tre dia del presepe del 2000.
Questa idea mi pare anche razionale, e di questo parlerò ai genitori lunedì 21 dicembre alle 20.30 nella Sala della Circoscrizione di via Giusti (angolo via Perini): come gestire e orientare i nostri comportamenti nel nostro cervello (Avere/Apparire/Essere). A chi interessa l’argomento posso spedire il pdf della serata (scrivi qui) e anche il libro Bambini sani e felici come omaggio di Natale. Buon Natale!