Svindal ko: la Streif chiede un prezzo troppo alto

Svindal ko: la Streif chiede un prezzo troppo alto

di Luca Perenzoni

Peccato, non doveva finire così. Il duello da brividi tra Marcel Hirscher e Aksel Lund Svindal si è interrotto oggi con il terribile volo del vichingo norvegese sull’Hausbergkante. Disarcionato dagli sci, Aksel è volato nelle reti, si è rialzato un po’ scosso e con il naso sanguinante ma se ne è andato sulle sue gambe. Un ginocchio destro dolorante gli ha suggerito di sottoporsi a qualche verifica medica e ad Innsbruck è arrivata la mazzata: legamento crociato anteriore destro lesionato e stagione finita. La cavalcata da record del trentatreenne di Norvegia finisce qui, con sette vittorie in metà inverno (delle 13 raccolte dal team maschile, 14 con lo slalom della Loeseth) e con la sensazione di poter contendere a Marcel Hirscher la quinta Coppa del Mondo consecutiva. Ed invece da oggi il ventiseienne di Annaberg ha la strada spianata verso un traguardo mai raggiunto da nessuno, nemmeno dai più grandi della storia. Proprio quando la tensione iniziava a farsi largo, vedasi il nulla di fatto a Wengen e nella combinata di venerdì, con inforcata “non percepita” da un Hirscher che vedeva allungarsi l’ombra di uno Svindal impeccabile.

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L’inverno perde così uno dei suoi duelli più belli, forse il più inatteso. Dall’altra parte, un Hirscher sgravato dai pensieri di Coppone (resta indietro di 107 punti rispetto a Svindal, ma tra domani e martedì il sorpasso sarà verosimilmente completato) potrà duellare senza remore con Kristoffersen a cominciare proprio dallo slalom di domani su una Ganslern che promette spettacolo, con Sabo Gross nel ruolo di terzo incomodo a braccetto con Giuliano Razzoli.

Inevitabilmente l’infortunio di Svindal ha dato un secondo pregnante significato allo spettacolo della Streif domata da un sontuoso Peter Fill che in questo angolo di Tirolo si è fatto il regalo più grande della stagione. Un regalo assolutamente meritato e che va a premiare uno degli atleti più apprezzati, stimati e rispettati del Circo Bianco. Stima e rispetto meritati sul campo, magari più per l’atteggiamento ed il comportamento che per i successi che potevano essere più dei due raccolti in tanti anni di carriera. Ma a volta, oltre che col talento, bisogna fare i conti con la fortuna. E il “Pietro da Castelrotto” non è che sia stato spesso baciato dalla Dea Bendata. Ma il bacio della Streif, in fondo, fa dimenticare tutto.

Al di qua delle frontiera, una sessantina di chilometri in linea d’aria di distanza, Dorothea Wierer prosegue la propria marcia sugli sci stretti. Seconda nella sprint, terza nell’inseguimento: due podi di fila che portano a sei il bottino stagionale individuale, otto considerando anche le staffette. Una Wierer sempre più lanciata e che oggi ha mancato l’appuntamento con il successo davanti alla sua gente per un errore di troppo (sui tre totali) nelle sessioni in piedi. Peccato, ma va benissimo così: due vittorie (individuali, più una staffetta) sono già in bacheca ed il passo è quello che sembra condurla verso il record italiano di Nathalie Santer (sette podi individuali in stagione).

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Intanto domani ad Anterselva (non mi stancherò mai di ripeterlo, che spettacolo lassù...) si chiude con la staffetta: le condizioni non ottimali di Federica Sanfilippo pongono una sorta di spada di Damocle sul quartetto azzurro (nell’ordine, Vittozzi, Oberhofer, Sanfilippo, Wierer) ma anche le altre nazioni non è che sprizzino di salute, almeno stando ai risultati di questi giorni, seppur con una Russia in grande risalita.

Infine, mi ritaglio un passaggio per Paolo Berni Bernardi, allenatore capo della combinata nordica azzurra. Nel cuore della lunga pausa forzata (un mese senza gare), sussurrava come Samuel Costa potesse presto farsi largo tra i migliori in Coppa del Mondo. Oggi si è ripreso a gareggiare ed eccolo lassù, il gardenese, ottimo settimo. Evidentemente “Berni” non si sbagliava... qualcosa, il ragazzo, ne capisce, davvero. E nel frattempo continua il burrascoso rapporto tra Pittin ed il trampolino, anche nella località francese che in passato gli ha regalato la magica triplcetta; magari il finanziere di Cercivento e con legami predazzani dovrebbe rivedere alcuni aspetti e scelte della preparazione.

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