Montagna e trekking: i rifugi

di Alessandro Beber

Maggio 2016: la buona notizia è che orientarsi sulle montagne del Trentino non è mai stato così facile. E questo principalmente grazie all'avanzata inarrestabile della tecnologia e alla sua diffusione sempre più capillare. Fino a qualche anno fa disponevamo di ottime mappe cartacee, grazie ad una tradizione cartografica che affonda le sue radici nel catasto teresiano di matrice austro-ungarica, e ancora oggi la loro utilità non è certo messa in dubbio.

Diciamo però che il recente avvento dei ricevitori GPS specifici per escursionismo ha un po' rimescolato le carte, semplificando tutta una serie di operazioni: tracciare il proprio percorso e ripercorrerlo fedelmente in senso inverso in caso di necessità, pianificare a tavolino «la rotta» della propria gita, individuare le coordinate della propria posizione o della destinazione prefissata, etc.

Ma una rivoluzione ancora maggiore è attualmente in atto, e vede il perfezionamento di tutta una serie di software per l'utilizzo del GPS da Smartphone. Detta così, tutta a paroloni inglesi, suona un po' strana, ma nella pratica si tratta semplicemente di avere un ricevitore satellitare dentro al proprio telefono, con l'enorme vantaggio di poterlo abbinare ad una cartografia digitale dettagliata, visualizzabile su uno schermo a colori piuttosto ampio. La maggior parte delle applicazioni sono scaricabili gratuitamente, e danno accesso alle mappe di quasi tutto il mondo, spaziando dalle classiche carte topografiche alle foto aeree georeferenziate (ovvero dotate di coordinate).

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Tradotto, significa che in qualsiasi momento durante le vostre gite, potete sapere dove vi trovate, o dove volete andare, consultando sul vostro telefono la mappa che preferite. Solitamente quelle più dettagliate e complete di informazioni sono a pagamento, ma la nostra regione è all'avanguardia da questo punto di vista: è infatti possibile scaricare gratuitamente tutto il territorio delle province di Trento e Bolzano in scala 1:25.000.

Non male, calcolando che 150 anni fa la visione della terra dall'alto non esisteva nemmeno e le mappe potevano essere realizzate solamente attraverso complessi calcoli trigonometrici. Beh, concorderete che dati i presupposti, per perdersi dalle nostre parti bisogna mettercisi d'impegno, ma il rovescio della medaglia è che un'eccessiva dipendenza dalla tecnologia spesso va di pari passo con un impoverimento delle proprie capacità intellettive... abbiamo a disposizione strumenti iper-sofisticati, ma se ce li tolgono (leggi «rimaniamo senza batteria») siamo fregati, nel senso che siamo sempre meno abituati ad orientarci nello spazio senza ausili esterni, semplicemente interpretando i segni del terreno.

Se non sappiamo distinguere le varie specie di piante, né le rocce, se fatichiamo a cogliere i dettagli nella natura che ci circonda perchè semplicemente siamo troppo disabituati a guardarci attorno, o troppo abituati a fissare uno schermo, per forza di cose diventa difficoltoso anche orientarsi.

Viaggiando nel Sahara ho smesso di stupirmi di fronte alla strabiliante capacità dei Tuareg di leggere nella sabbia segni a me invisibili, perché in fondo sono le stesse doti che i nostri nonni mettevano in campo per muoversi sulle montagne di casa, doti derivanti da un'intensa frequentazione di quell'ambiente e da un'attitudine ad osservare che noi abbiamo in gran parte perduto. Il mio invito è quindi quello di apprendere e sfruttare la tecnologia a disposizione, ma magari considerarla come un aiuto in caso di estrema necessità o di emergenza, imparando prima di tutto ad aprire gli occhi e cercando di risvegliare almeno in parte un'istintività che è il nostro primo sistema di protezione individuale.


 

CONSIGLI UTILI

Tutto il territorio provinciale è coperto da un' ottima rete di sentieri della cui manutenzione si occupa principalmente la Sat.

Il colori che li segnalano sono il rosso e il bianco; ogni sentiero ha un numero (riportato sia sulle carte che sui segnali in loco) che aiuta a non confonderlo con altri presso bivii o deviazioni.

Prestate attenzione alla categoria del sentiero: E indica una difficoltà Escursionistica normale, EE indica un sentiero per Escursionisti Esperti, quindi con possibili tratti esposti, mentre EEA indica un sentiero attrezzato dove si consiglia l'utilizzo del Kit da Ferrata. Se siete incerti sulle condizioni del percorso (ad esempio presenza di neve ad inizio stagione) chiamate i gestori dei rifugi o le guide alpine della zona per verificare prima di partire.

Se utilizzate una cartografia digitale sul telefono, portate una batteria supplementare. Scaricate le mappe digitali da casa per poterle consultare offline in escursione.

Se potete portarvi anche una mappa cartacea , meglio. Cercate di memorizzare dei punti di riferimento lungo il percorso, per poterli utilizzare se peggiora la visibilità.

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