Attenti agli esperti del regalo riciclato

Attenti agli esperti del regalo riciclato

di Lucio Gardin

Dopo tredicesima e governo che cade, il Natale è uno dei momenti più attesi dagli italiani. Purtroppo tredicesima e Natale capitano solo una volta l'anno. Come sempre, questa è l'ultima domenica dei buoni propositi. In ogni famiglia che si rispetti attorno a questa data si rinnova la saga dei «quest'anno solo regali utili» e «quest'anno si risparmia»; per poi puntualmente, il ventiquattro pomeriggio, partire con la corsa al regalo last minute. C'è gente che, presa dal trip, entra in qualsiasi negozio senza fare troppo caso a cosa vende. Lo so per certo perché io sono uno di quelli.

Lo scorso anno il 24 dicembre alle 18.50 mi sono infilato nel primo negozio che ho trovato aperto; ho regalato a mia moglie cinque coppie di porcellini d'india. Però le ho detto che erano moon-booth infradito. Inutile dirvi quanto hanno sofferto quelle povere bestiole. Chi invece non rischia la corsa al regalo last minute è il R.P. riciclatore di professione. Perché l'RP i regali inizia a metterli da parte l'anno prima. Qualsiasi regalo riceva in qualsiasi occasione (compleanno, ricorrenze, anniversari) fin dal momento che scarta il pacco ha già pensato a chi regalarlo e in quale occasione. E quando il giorno di Natale viene a farti gli auguri è pericoloso, perché se ne sta lì a osservarti mentre lo scarti. Tu sai bene la reazione che avresti davanti a un oggetto inutile e per di più riciclato, e quindi temporeggi per allontanare il più possibile il momento dell'apertura del pacchetto. E così gli offri da bere. Ti soffi il naso. Ti fai la ceretta. Imbianchi la cucina. Ti fai operare ai legamenti del ginocchio.

Metti al mondo un paio di figli. Ma lui niente, è sempre lì che ti fissa: «Dai aprilo, scommetto che lo cercavi da tanto». E non ti rimane che aprire il regalo, prestando attenzione non tanto all'azione (essendo riciclata anche la carta, basta prenderla in mano perché si frantumi da sola), quanto alla faccia da assumere per non far trasparire la delusione. Infatti, ti trovi la cosa più indesiderabile che potevi immaginare. Abbozzi un sorriso più falso del parrucchiere della ministra Fedeli e, appoggiando il regalo sul mobile, esclami «Caspita ma come facevi a saperlo? È sempre stato il mio sogno un gatto in finto oro con delle scritte cinesi sulla pancia che muove la zampa in su e in giù».

www.luciogardin.it

comments powered by Disqus