Un'altra realtà

Un'altra realtà

di Gardascuola

La lunga attesa verso la grande America è finita. Durante l’imbarco io e Sophia ci siamo strette la mano con un po’ di paura. Il momento era arrivato. Da lì abbiamo capito che ciò che avevamo sognato per tanto tempo si stava realizzando.

Il volo è stato senza ombra di dubbio lungo, ma è stato molto bello vivere questa prima esperienza assieme ai nostri compagni. Nonostante la stanchezza i nostri occhi sono rimasti aperti per godere il panorama fino all’hotel.

Un’altra realtà questa Atlanta. Tutto quanto è sviluppato in larghezza, non in altezza. Non vi sembra strano che i grattacieli non abbiano ancora sostituito le grandi pianure americane?

Eppure è così, tutto vero. Strade enormi, molte macchine, piccole industrie e tanti alberi. Questo è il panorama che ci ha accompagnato durante le nostre prime visite alla sede dell’Aquafil e a Kennesaw Mountain National Battlefield Park, dove si combatté una cruenta battaglia durante la Guerra civile americana.

Oltre al paesaggio abbiamo conosciuto anche alcune tradizioni americane: pancakes a colazione, scuolabus gialli e strade a dieci corsie! Ci siamo sentite comunque un po’ spaesate, ma allo stesso tempo contente di aver intrapreso questa esperienza, tappa fondamentale per la nostra crescita.

Manuela e Sophia


 

Aquafil: dall’Italia all’America

Dopo un’odissea di dodici lunghe ore di aereo siamo giunti ad Atlanta. L’America si riconosce per le enormi strade, ben tenute, le macchine senza targa davanti e le bibite ghiacciate.

Però qualcosa in comune con la nostra cittadina di Arco c’è: lo stabilimento dell’Aquafil. Nella visita alla sede di Cartersville abbiamo visto come si ottiene il filo di Nylon 6 da vecchi pezzi di moquette per produrre nuovi oggetti come costumi e abbigliamento. Anche noi ragazzi del Liceo delle scienze applicate di Gardascuola, abbiamo creato in laboratorio a scuola un filato di nylon. Il risultato, però, non è lo stesso.

La fabbrica utilizza un nylon speciale che si può riciclare all’infinito. Paragonando il nylon ad una collana di perle (polimero), la fabbrica le utilizza di un unico colore, mentre noi in laboratorio ne avevamo di due colori diversi. Se rompiamo la collana costruita in fabbrica in qualsiasi modo venga ricomposta si otterrà una collana come quella di partenza. Questa proprietà del Nylon 6 permetta ad Aquafil di mettere in pratica la sua filosofia di «circolar economy», ovvero di creare un’economia circolare nella quale la merce non diventa mai un rifiuto inutilizzabile che danneggia il pianeta.

E’ stato interessante scoprire come l’Aquafil si preoccupi dell’ambiente in molti modi differenti: importanza del riciclo e della raccolta differenziata, utilizzo di energia da fonti rinnovabili, monitoraggio delle emissioni in aria e acqua. Ora non vediamo l’ora di scoprire lo stabilimento di Arco, la nostra città e il luogo dove Aquafil è nata.

Arianna e Ester  


Dalla fabbrica al campo di battaglia

Dopo un’interessante mattinata allo stabilimento dell’Aquafil a Cartersville, il nostro simpaticissimo autista ci ha accompagnati al Kennesaw Mountain Battlefield Park.

Scesa dal pullman mi sono ritrovata davanti a un prato immenso, che mi dava un senso di pace e tranquillità. In questo prato, vicino al museo c’era però un cannone da guerra, pronto a ricordarmi la terribile battaglia combattuta nel Kennesaw Park.

Le parole del generale William Tecumseh Sherman «there is many a boy here today who looks on war as all glory, but boys, it all hell» rendono bene l’idea di ciò che sia successo in quella battaglia nel 1864, in cui si scontrarono nel corso della Guerra Civile nordisti e sudisti e dove morirono circa 3000 persone.

Vicino a questo parco ho visitato anche il museo, che ogni anno grazie ai suoi video storici attira moltissimi turisti.

Questa esperienza mi ha emozionato ed anche un po’ commosso.

Federica

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