Medicina nucleare
La Medicina Nucleare è, come la Radiologia, un servizio che si occupa di diagnostica per immagini, ma la sua peculiarità è l’impiego di radiazioni gamma e beta, diverse dai raggi X della Radiologia. Piccole quantità di queste radiazioni (definite radiofarmaci), immesse nel corpo umano, consentono di studiare numerose patologie, sia benigne sia maligne, non solo per capirne, al momento della diagnosi, la loro natura, ma anche per valutare durante e dopo la terapia (chirurgica e/o medica), come la malattia sta rispondendo al trattamento. Accanto a quelle che sono le indagini convenzionali, definite scintigrafie, di ampio utilizzo per le patologie della tiroide, dei reni, del cuore e delle malattie reumatologiche e infettive, circa il 50% delle indagini eseguite presso il Servizio dell’Ospedale Santa Chiara, sono esami PET-TC. La sigla significa che sono impiegate particelle beta (positroni), che sono usate apparecchiature tomografiche e che esse sono integrate con una TAC radiologica (TC). Questa metodica ha, nel tempo, rimpiazzato molte indicazioni della sola TAC in campo tumorale e, a seconda del tipo di radiofarmaco che viene utilizzato, è possibile studiare in modo mirato pressoché tutti i tumori: polmone, capo-collo, colon, mammella, prostata, linfomi, melanomi, etc. La potenza di questa metodica è data anche dal fatto che l’informazione ottenibile, preziosa per comprendere l’estensione e l’aggressività del tumore e come esso andrà trattato, è spesso integrata con l’immagine TAC o RM e gli specialisti coinvolti, radiologo e medico nucleare, possono fornire al curante tutti gli elementi utili. È recente anche l’impiego della PET-TC nei tumori cerebrali non solo in campo neurochirurgico, ma anche per il piano di trattamento, sia in radioterapia convenzionale sia in Protonterapia.
RM addome - prostata
L’introduzione di tomografia RM di ultima generazione ha ampliato il ruolo di questa metodica nello studio delle patologie addominali. Con l’adozione di specifici agenti di contrasto, la RM è sempre più utilizzata nella caratterizzazione non invasiva delle lesioni focali epatiche (cioè di aree del fegato che presentino un aspetto diverso dalle zone circostanti e inusuale). Il ricorso a sequenze colangiografiche ha, ormai da anni, portato la colangio-RM ad assumere un ruolo chiave nello studio delle patologie bilio-pancreatiche. L’utilizzo di sequenze similari rende possibile, in casi selezionati, la valutazione non invasiva delle vie urinarie, senza ricorrere a metodiche che utilizzano radiazioni ionizzanti e mezzi di contrasto iodati. Nello studio delle pelvi la RM ha assunto, tra l’altro, ruolo chiave nella identificazione loco-regionale delle patologie neoplastiche dell’utero, endometrio e cervice oltre che in quella del tumore del retto. Di recente introduzione è l’utilizzo della RM nello studio del tumore prostatico che consente in casi selezionati di individuare con maggiore precisione punti sospetti, permettendo, con la tecnica di fusione delle immagini, il prelievo bioptico eco-guidato (prelievo da un paziente di una porzione o frammento di tessuto per essere analizzato).
Entero TC
Nell’ambito dello studio della patologia addominale è recente l’adozione della entero Tomografia Computerizzata. Si tratta di un esame radiologico non invasivo che, senza ricorrere all’intubazione del viscere con sondino nasogastrico, consente di studiare il piccolo intestino, cioè il distretto anatomico non accessibile con altre indagini, quali la gastroscopia, che studia lo stomaco e il duodeno, e la colonscopia, che analizza il colon. L’esame viene fatto con l’impiego di radiazioni ionizzanti a basso dosaggio, l’assunzione per bocca di mezzo di contrasto, con la finalità di distendere le anse intestinali, e la somministrazione per via endovenosa di mezzo di contrasto iodato, La metodica consente di visualizzare contemporaneamente sia il lume che la parete del viscere, oltre alle strutture extra-intestinali, normalmente studiate mediante un’indagine TAC addominale standard. L’entero TC è particolarmente indicata per lo studio delle patologie infiammatorie croniche dell’intestino, sia nella identificazione iniziale di malattia, che nel monitoraggio dell’andamento delle stesse, compresa la diagnosi di eventuali complicanze.