La rete chirurgica sul territorio trentino
In una logica di miglioramento dei servizi al cittadino, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ha messo in atto una riorganizzazione di tutte le strutture ospedaliere provinciali creando un nuovo modello di rete ospedaliera favorendo l’interazione tra ospedale centrale (hub) e ospedali periferici (spoke) individuando così i centri dotati di tecnologia e di elevata specializzazione per il trattamento di casi clinici complessi. Questa riorganizzazione generale ha coinvolto anche la rete chirurgica trentina, che dal 1° aprile 2017, su nomina del direttore generale dell’Azienda Paolo Bordon, è diretta da Giuseppe Tirone, direttore dell’U.O. di Chirurgia 1 divisione dell’Ospedale S. Chiara di Trento. Ogni anno in Trentino vengono eseguiti circa 1000 interventi di chirurgia oncologica e circa 3000 interventi di chirurgia non oncologica. Il nuovo modello organizzativo, tenendo conto delle indicazioni ministeriali sugli standard qualitativi e quantitativi e delle competenze multidiscliplinari, prevede dei nuovi mandati operativi per ciascuna struttura chirurgica ospedaliera. Il dipartimento di chirurgia, attraverso un’attenta analisi della letteratura scientifica, dei dati forniti dai registri informatici aziendali, PNE (piano nazionale esiti), ha stabilito delle soglie minime di attività per le singole strutture chirurgiche. Ogni Unità Operativa chirurgica diffusa sul territorio provinciale ha delle competenze specifiche, il che significa che interventi chirurgici definiti «maggiori», decisamente complessi, vengano eseguiti in Unità Operative centrali – Chirurgia 1 e Chirurgia 2 Trento, Rovereto, Cles -, mentre interventi chirurgici definiti «minori», perché meno complessi, vengano eseguiti negli ospedali periferici – Borgo Valsugana, Cavalese, Arco, Tione. Questo modello prevede un’alta cooperazione tra le unità operative in modo tale che, o per le condizioni cliniche del paziente o per motivi organizzativi, alcuni interventi chirurgici definiti «minori» possano anche essere eseguiti negli ospedali centrali. Ecco uno schema per comprendere cosa significa in concreto «rete chirurgica territoriale»:
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