Emergenza famigliare risolta alle Maldive
Emergenza famigliare risolta alle Maldive
Qualche giorno fa a Napoli un cinquantenne ha avuto un infarto mentre giocava a tennis, l’hanno portato al Pronto Soccorso e hanno scoperto che il medico di turno era lui. Ha perso la partita a tavolino.
Non ha perso il lavoro perché prima di mettere in atto un iter che, col tempo, induca un processo di verifiche di responsabilità che, col tempo, sfoci in uno spostamento di competenze che, col tempo, si risolva in un provvisorio sollevamento dall’incarico che, col tempo, possa portare a un licenziamento, un dipendente pubblico deve almeno aver dato fuoco al suo ufficio. E anche in quel caso, prima va accertato che non sia stato lo stesso ufficio a chiedere se aveva da accendere.
E se invece di un dipendente si tratta di un dirigente, il licenziamento non è proprio contemplato e si passa alla riconferma del mandato. Ci sono molte eccellenze trentine di questo tipo. C’è Itas (12 milioni di debiti), dove sembra che il primo compito degli assicuratori fosse assicurare il divertimento in posti esotici a Ermanno Grassi. Poi c’è quel consorzio (scrivo solo le iniziali per rispetto della privacy: S e AIT) dove nonostante il buco di 70 milioni il presidente è stato riconfermato per il terzo anno. E ha licenziato 300 operai perché in esubero. Qualcuno gli spieghi che ha fatto casino con i numeri; perché se i conti non tornano non è per i 300 operai di troppo ma per i 70 milioni che mancano.
Un’altra eccellenza tutta trentina è il Centro S. Chiara (10 milioni di buco in otto anni). Il simpatico duo di guitti che l’ha diretto per quindici anni di fila (praticamente vivevano in ufficio: prove tecniche di domiciliari) Franco Oss Noser e Marisa Detassis rispettivamente direttore e vice, sono riusciti ad accumulare un così alto numero di reati, che con curriculum così florido non si capisce cosa aspettino a farli dirigenti dell’Azienda Sanitaria.
E poi c’è il caso della dirigente dell’Emergenza che ha avuto un’emergenza e ha richiesto un permesso per assistere un famigliare, ma hanno scoperto che era alle Maldive. Ora gli investigatori stanno setacciando tutte le case di riposo delle Maldive per verificare se il famigliare bisognoso di assistenza si trovasse davvero lì. Se così fosse scatterebbe un contratto da AD nella nuova sede della Trentini nel Mondo che sarà aperta alle Maldive da Ermanno Grassi sotto la supervisione di mamma Provincia.