Non è facile imbattersi nel tasso
Non è facile imbattersi nel tasso
Tra gli abitanti più insoliti e meno conosciuti del bosco vi è il tasso.
Non è per nulla facile imbattersi in questo animale: sia che si passeggi attraverso un bosco sia che ci si stia servendo di una fototrappola, questo schivo animale vi darà del filo da torcere prima di farsi vedere.
Per conoscerlo e studiarlo la scelta del luogo è, dunque, un fattore di grandissima importanza: dal momento che il tasso è animale notturno e non particolarmente “girovago” e che solo di rado abbandona il proprio territorio, bisognerà innanzitutto cercare quelle tracce che fungono da indicatore della presenza di una tana di tasso nelle vicinanze.
Il più evidente tra questi segnali consiste nel trovare, nei pressi di una piccola apertura nel terreno, alcune buche colme di feci: pur costruendo delle tane di dimensioni veramente notevoli, infatti, i tassi sono soliti rispettare quella che noi esseri umani definiremmo una regola di igiene, allontanare il bagno dalle stanze maggiormente abitate della tana.
Ma anche individuando una delle aperture della tana, il successo della missione di osservare e studiare questo animale non è per nulla garantito poiché le famiglie di questo mammifero, che arrivano a contare anche più di una decina di esemplari, hanno l’abitudine di costruire (ed ampliare sempre più di generazione in generazione) l’ampiezza e l’estensione delle gallerie sotterranee, radicandosi in profondità fino ad occupare territori veramente vasti: basti pensare che la più grande tana d’Europa censita era composta da circa cinquanta camere ed era dotata di addirittura centosettantotto ingressi, per un totale di quasi novecento metri di gallerie!
La tecnica più efficace per raccogliere materiale sul tasso è quindi (anche in questo caso) quello di servirsi di una fototrappola o, ancor meglio, anche di più di una, posizionandole tutte intorno all’area interessata, aumentando così la possibilità di ricavare materiale su questo animale.
Può capitare, però, che avendo posizionato i propri apparecchi all’interno di un terreno sul quale si è individuata la tana di una famiglia di tassi si ottengano anche numerose fotografie e video relativi ad altri animali. E’ frequente, infatti, che il tasso condivida la propria tana (o parte di essa) anche con altre specie di animali, in primis, con il coniglio selvatico e con la volpe.
Per quanto concerne la convivenza con il primo, questa si caratterizza per un rapporto di duplice e ambigua natura: il coniglio selvatico rischia di divenire preda del suo stesso “padrone di casa” e tende a scavare le proprie tane in modo periferico, diramandole verso le estremità più remote per ridurre al minimo i possibili incontri, ma al tempo stesso gode della sua protezione, poiché il tasso garantisce che predatori ben più feroci e pericolosi non giungano a mettere in pericolo la colonia.
Con la volpe, invece, è possibile osservare un rapporto molto più stretto e affine, dal momento che questi due animali, oltre che a condividere i cunicoli come tana, spesso instaurano delle relazioni di vero e proprio commensalismo in cui il tasso provvede allo scavo e alla pulizia della tana, mentre la volpe alla caccia e alla sopravvivenza di entrambe le famiglie.
Ma cos’è di preciso un tasso?
È un mammifero che appartiene alla famiglia dei mustelidi, lungo dai sessanta ai settanta centimetri e in grado di arrivare a pesare fino a sedici chilogrammi da adulto. Ha un corpo tozzo (quasi ursino) e coda e zampe corte, culminanti in delle grosse unghie che gli permettono di scavare le proprie tane in profondità anche nei terreni più duri. Ma la caratteristica più appariscente di questo animale e che sicuramente lo caratterizza maggiormente nell’immaginario collettivo è il colore del muso: occupato da tre ampie strisce di pelo rispettivamente di colore nero, bianco e nero. Un aspetto davvero inconfondibile.
Il tasso, poi, è un animale che ha un’alimentazione davvero complessa, dal momento che varia a seconda della stagione. Mentre, infatti, per la maggior parte dell’anno è un animale onnivoro, d’inverno si trova costretto a mutare le proprie abitudini alimentari, diventando quasi interamente carnivoro, cibandosi di insetti, molluschi e piccoli roditori.