Malattia mentale: le riflessioni profonde di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", nel segno di Basaglia
In scena questa sera, 5 febbraio, con la compagnia Gad-Città di Trento, un testo su salute mentale, disagio psichico, intolleranza e accettazione, abuso e libertà. Lo spettacolo, per la regia di Alberto Uez, ha debuttato nell'autunno scorso ed è nato nell'anniversario della scomparsa di Franco Basaglia (1980), il noto psichiatra che ha lottato per la chiusura dei manicomi
TRENTO. Nel quarantesimo anniversario della scomparsa di Basaglia, uno spettacolo che riflette sulla salute mentale, il disagio psichico, l'intolleranza e l'accettazione, l'abuso e la libertà.
Nell'ambito della rassegna "RavinAteatro 2022" promossa dalla Pro Loco Ravina, sabato 5 febbraio, alle 20.45, nella sala polivalente "C. Demattè", in via per Belvedere, 4, la compagnia teatrale "Gad-Città di Trento" porterà in scena "Qualcuno volò sul nido del cuculo", di Dale Wassermann (traduzione di Giovanni Lombardo Radice).
Nel gergo statunitense, il "nido del cuculo" è una delle molte espressioni impiegate per indicare un manicomio, e lo spettacolo teatrale, per la regia di Alberto Uez e preparato per il 40esimo anniversario della scomparsa di Franco Basaglia, psichiatra che ha lottato per la chiusura dei manicomi, ha debuttato lo scorso novembre al teatro "G.Cona" di Gardolo nell'ambito di "Ti supporto io! Quando il disagio diventa una risorsa".
L'iniziativa culturale è stata organizzata dal Centro di salute mentale di Trento e dal Gad con Comune di Trento, Provincia, Azienda provinciale per i servizi sanitari, Fondazione Caritro e le associazioni "Le Parole Ritrovate" e "Il Cerchio Fareassieme" per riflettere sul presente e sul futuro della salute mentale in Trentino e nel nostro Paese.
Tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962, e basato sull'esperienza dell'autore, volontario all'interno del Veterans Administration Hospital di Palo Alto, in California, il film pluripremiato del 1975, diretto da Miloš Forman e con protagonista Jack Nicholson, ha segnato la storia del cinema mondiale: ricoverato in un ospedale psichiatrico dopo una condanna, Randle McMurphy si ribella - è il "qualcuno" che "volò" del titolo, smascherando con la sua presenza il carattere repressivo e carcerario dell'istituzione -, e sul suo esempio anche gli altri degenti si oppongono alle dure regole imposte dalla caporeparto Ratched.
La scena si presenta, simbolicamente, come un carcere dove chiusure, sbarre e strumenti di costrizione sono immagini di abusi e di mancanza di libertà e, oscillando tra farsa e tragedia, testo e spettacolo sono "una lezione d'impegno civile e uno spietato atto d'accusa contro i metodi adottati all'interno dei manicomi, ma soprattutto una metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito, sui meccanismi oppressivi della società e sul condizionamento dell'uomo da parte di altri uomini".
Per info e biglietti: sede della Pro Loco dalle 10 alle 12, dal lunedì al venerdì; chiamando il 389.6465371 il giorno dello spettacolo.
La prossima messa in scena sarà venerdì 11 marzo, al Teatro Zandonai di Rovereto, nell'ambito del concorso nazionale di teatro amatoriale "Sipario d'Oro 2022", intanto il Gad propone "Laboratorio teatrale 18-30 anni".
Torna infatti il "gruppo giovani" dedicato agli aspiranti attori.
Primo incontro giovedì 24 febbraio, alle 20.30, in via Olmi 24, a Trento. Info: gadtrento@tiscali.it.
[foto di scena dal sito della Cofas]