Eutanasia, parlamentari trentini divisi
Dopo il no della Consulta al quesito referendario, ecco cosa dicono i nostri senatori e deputati
Non finisce qui. Nonostante la Corte Costituzionale abbia dichiarato inammissibile il quesito sull'eutanasia, per i parlamentari trentini - eccezion fatta per quelli della Lega che per il momento non commentano - i giochi sono ancora aperti. Ci sono invece pareri discordanti sul via libera al bonus psicologo da 600 euro l'anno, ovvero un aiuto finanziario a chiunque soffra di un disagio di salute mentale, che può essere causato o meno dalla pandemia.
Donatella Conzatti di Italia Viva a tal proposito non nasconde la sua soddisfazione: «Siamo riusciti ad ottenere il via libera per questo bonus. Sono stati stanziati oltre 20 milioni di euro per aiutare le strutture e le persone in difficoltà. Un passo avanti in una visione dell'essere umano completo, in cui benessere fisico e psichico sono parte di una medesima unità psicofisica».
Sull'eutanasia la senatrice roveretana ritiene che il Parlamento non possa più evitare di affrontare questo argomento: «Nonostante la Consulta abbia dichiarato inammissibile il quesito proposto dall'Associazione Coscioni sulla depenalizzazione dell'omicidio del consenziente, non si può non sottolineare come a favore di tale questione siano state raccolte oltre un milione di firme. Tra quelle c'era anche la mia».
E prosegue: «Ho firmato, dopo una lunga riflessione personale, perché sebbene consideri la vita un dono, ritengo altresì che le persone che hanno condizioni di sopravvivenza di mera sofferenza e senza alcuna prospettiva, debbano poter scegliere il proprio destino. È importante che il Parlamento se ne faccia carico e che legiferi al riguardo. L'esito non è scontato, così come in tutti quei casi in cui sono in discussione le convinzioni più profonde e le riflessioni bioetiche».
Emanuela Rossini (Gruppo misto) sostiene il disegno di legge sul fine vita: «Preferisco una risposta meditata e mediata dal Parlamento ad un quesito referendario troppo aperto. Ma ora dobbiamo dare una risposta a chi l'ha proposto». Rossini promuove in pieno il bonus psicologo: «Lo abbiamo voluto in tanti. È importante mettere il benessere e la salute psichica nell'agenda, soprattutto per i più giovani con difficoltà a cui proporlo come percorso, anche se breve, ma non con la formula dell'una tantum. Allora servirà».
Il senatore di Fratelli d'Italia Andrea de Bertoldi esulta per la bocciatura del referendum sull'eutanasia: «Chiamiamolo con il giusto nome, ossia omicidio legalizzato. Per fortuna la Consulta l'ha stroncato. Fosse passato avrebbe potuto chiedere di essere ucciso chiunque, per fortuna i giudici hanno evitato uno scenario gravissimo». Poi precisa: «Sono personalmente pronto in un dibattito parlamentare a valutare la possibilità di concedere l'eutanasia a chi per esempio è allo stadio terminale di una malattia invalidante». Sul bonus psicologo è secco: «I soldi per questo aiuto li tirino fuori coloro che hanno gestito - male - tutta l'emergenza Covid, in primis il ministro alla Salute Speranza. Non scherziamo, ci sono tante altre priorità. A partire da quella economica».