Due trentini nella Gold Coast: è tempo di bilanci
Roberto Bombardelli, nato in Australia e tornato bambino ad Aldeno, e Lionello Ravanelli, di Albiano, sono partiti per un viaggio che è anche un tributo ai tanti che cercarono fortuna in quella terra lontana. Ce lo raccontano con il blog "Effetto Boomerang"
PRIMA TAPPA L'arrivo e le prime pedalate
SECONDA TAPPA La città dell'eterna primavera
TERZA TAPPA Pedalando dall'altra parte del mondo
QUARTA TAPPA Un'isola spaziale
QUINTA TAPPA Un passo indietro nel tempo
SESTA TAPPA La barriera corallina
SETTIMA TAPPA Testimonianze antichissime
Mentre Lionello, ha esplorato Melbourne e lo Stato del Victoria io ho fatto vita "locale" a Wollongong, nel New South Wales (circa ore 5, se l'Australia fosse un orologio).
La mia città.
Non è una metropoli Wollongong, 307.000 abitanti. Ci sono vissuto per solo tre anni, ma ho ancora qualche ricordo nella mia amigdala; flash e sensazioni. Tutte piacevoli, prima del viaggio di 28 giorni sulla Galileo Galilei, verso Genova. Dicevo, non è una metropoli ma nemmeno una cittadina. Tuttavia ci si vive come in una cittadina. Certo il sentire della crisi globale si percepisce, te ne accorgi dai discorsi della gente che sperano che i tragici e bellicosi guai dell’emisfero boreale finiscano presto, anche se il cuore del nuovo Galles del Sud è europeo in tutto. Eppure, lungo questa striscia di terra la gente vive bene, specialmente il tempo libero.
Chilometri di giardini e dotazioni da urlo per la vita all’aria aperta, e per tutte le età e condizioni personali. Certo che per esistere, tutto questo, occorre avere interiorizzato bene delle regole di convivenza. Così ho cercato, girando la città per 18 giorni, di comprendere. C’è un lato rovescio della medaglia che non si percepisce a prima vista? Secondo me sì. C’è un forte conformismo, un consumismo accentuato, una certa difficoltà ad aprirsi (italiani residenti a parte). Ci sono troppi, troppi semafori e un traffico intensissimo, anche se i semafori sono dotati di sistemi per rendere sicuri gli attraversamenti da ogni punto di vista.
Ci sono tantissime automobili perché ogni famiglia ne possiede tante e molte occupano lo spazio di un camion con tanto di bull bar. C’è una efficienza lavorativa elevata e una incredibile attenzione alla sicurezza con segnali che ti avvisano per delle cose che noi daremmo per scontate, come sul treno un annuncio: “Se ti senti male, scendi alla prossima fermata e chiedi aiuto”. C'è una attenzione alla forma fisica personale tra i giovani che sembra voler annullare ogni differenza, generando un "Aussie tipo", muscoloso, atletico spumeggiante di salute. E tutti questi “ordinamenti”, apparentemente autoimposti, possono costare fatica e diventare un peso.
Quindi, ecco la risposta "antropologica": la vita qui costa rigore e quindi diamo ai cittadini ricchi o meno ricchi più occasioni di svago, intrattenimento e bellezza. Vivere qui è un’esperienza inedita per ognuno. Non si possono fare paragoni. Tantomeno sfavorevoli tra qui e, altrove, da noi. L’Australia, socialmente, è un Paese da provare e non è il caso di immaginarsela in base ai racconti. Può piacere tantissimo oppure far venire voglia di un po’ di "quartieri spagnoli".
Per correttezza, quindi, paesaggi a parte di cui ho già detto, lascio le foto della mia città a chi mi farà l’onore di dedicare del tempo a guardarle, per farsi un’idea nel caso non sia mai stato a Wollongong. Un caro saluto e grazie ancora per il supporto.
GIPPSLAND - VICTORIA
Saluto Bob dopo avergli dato una mano a sballare la bicicletta e prepararla alla "messa in strada". Già ho nostalgia ancora prima di salire sull'aereo che mi porterà a Melbourne. So che ci terremo in contatto quotidiano e pertanto sono tranquillo. A me non ha mai dato fastidio volare, anzi.
Ogni trasferimento fa parte della vacanza e il volo mi incuriosisce come un ragazzino. Non importa se questa volta la precisione degli australiani in fatto di puntualità lasci un po' a desiderare: il ritardo accumulato a Sydney si somma a quello del volo per Melbourne. Gabriele è appena arrivato in aeroporto e ci salutiamo come due fratelli (vista la differenza di età meglio dire come padre e figlio). Il tramite è stata sua sorella Annalisa, insegnante presso la scuola primaria di Albiano e collega di mia moglie, e che ringrazierò sempre per avermi permesso questo incontro speciale. L'avevo sentito solo telefonicamente ma sembriamo amici di vecchia data.
Recupero il mio bagaglio oversize presso il deposito bagagli fuori standard e velocemente lo carichiamo sulla sua utilitaria con la quale è giunto dal Gippsland, regione a sud est di Melbourne. Depositiamo bagagli in una camera di un alberghetto di periferia e poi usciamo per rifocillarci. Rientriamo con un Uber che è praticamente giorno e ci riposiamo un paio d'ore prima di andare in centro. Un cappuccino in bustina della Moccona in camera e poi ricarichiamo la bici imballata in auto per portarla a Preston, sobborgo di Merlbourne dove abita Francesco, amico di Sebastiano, il quale si offre di custodire la bici e altri bagagli che ormai non utilizzerò più. Che fortuna ! Li riprenderò solo il giorno del rientro.
Già che siamo in viaggio, prima di visitare il centro facciamo colazione assieme ad un amico di Gabriele e ci diamo appuntamento in una pasticceria caffetteria tipica italiana e così ho modo di sentire un'altra versione di 'italiano all'estero. Melbourne ha le dimensioni di Roma ma è molto più comoda da visitare e così, mentre il mio giovane amico va a scuola, io gironzolo un paio d'ore fra il Marvel Stadium e il porto turistico dove è già allestito un enorme (great anche questo) albero di Natale costituito da grosse palle di plastica . Immancabili le foto sotto l'albero di molti passanti, grandi e piccini. Già che ci siamo un selfie lo scatto anch'io! Stessa trafila la noterò in tante piazze, mercato rionale, grossi negozi che propongono omaggi natalizi per i più piccoli: lunghissime file ordinate di passeggini e bambini in età prescolare accompagnati da mamme o nonni che aspettano mezza mattina senza fiatare sotto il sole per la foto con Babbo Natale e un gadget. E sotto il sole estivo potenziato dal buco nell'ozono, visto che l'estate australe inizia il primo dicembre. Una prima visita allo storico Queen Victoria Market dove puoi trovare letteralmente di tutto. È tardo pomeriggio quando saliamo in macchina per trasferirci a Welshpool dove il mio ospite abita e lavora in una farm.
Come tanti giovani, anche Gabriele ha scelto di vivere in Australia, dapprima con l'opzione working-holiday visa, poi con visto per studenti che frequentano una scuola (nel suo caso una scuola ad indirizzo professionale denominato VISA-STUDENT) per arrivare ad un visto di residenza permanente che si ottiene dopo una lunga e onerosa trafila burocratica . Visto che per lui è in dirittura d'arrivo! Mi tratterrò da lui fino a lunedì , durante il quale Gabriele avrà modo di mostrarmi l'ennesima veste del continente australiano: il Gippsland , regione a est di Melbourne, dedita principalmente ad agricoltura e allevamento del bestiame che pascola liberamente su prati sconfinati ricavati dal parziale disboscamento delle foreste del sud Victoria avvenuto all'inizio del secolo scorso. Pratica che col tempo ha modificato le condizioni climatiche del territorio circostante. Gabriele infatti lavora in una farm a stretto contatto con le mucche da latte. Ovviamente visto che qualsiasi cosa è BIG o GREAT o OVER le mucche da mungere non potranno essere 6 o 7 ma 6/700 , per due volte al giorno!
Tutto questo a "cavallo" di un Quad di grossa cilindrata col quale alle 4 di mattina raduna e conduce le mucche dai paddock, rettangoli di prato recintato dove pascolano gli animali, fino al punto di mungitura. Le mucche entrano ordinatamente su una piattaforma rotante (Rotary) e altrettanto ordinatamente ne escono. La tranquillità degli animali è uno degli aspetti più importanti per una ottima mungitura e perciò gli operatori non stressano le mucche. Domenica i sveglio a metà mattina visto il sonno arretrato, saluto i tre fratelli colombiani coinquilini di Gabriele e facciamo un salto Yarram, paesino dopo distante dove ci aspetta il collega e amico JR, ragazzo Filippino fervente cattolico che ci ha invitati a messa. Curioso di vedere come viene celebrata una cerimonia religiosa all'altro capo del mondoa, resto stupito dal coinvolgimento di tutti stimolato da enormi schermi col testo della liturgia e delle canzoni che richiama il vecchio karaoke.
Usciamo dalla chiesa non prima di ricevere il saluto del parroco indiano. Fish and Chips con l'amico JR sul bancone della rosticceria gestito da una vecchia tatuata stile HIPPYE, e nel primo pomeriggio raggiungiamo Tarra Valley, la prima Rain Forest temperata che visito da quando siamo arrivati in questo continente. Enormi alberi con fusti dritti come campanili, sottobosco caratterizzato da felci centenarie che mantengono costante l'umidità e bloccano la crescita degli altri arbusti. Qui incontriamo il primo dei giganti della foresta, un eucalyptus regnans di 75 metri, pianta esistente al momento del primo insediamento dei coloni inglesi nel 1840. L'attraversamento è guidato e non è nè possibile nè consigliato uscire dal sentiero (track) dato che la foresta è il regno anche di serpenti, scorpioni e ragni di ogni tipologia e dimensione. Siamo quasi sempre sotto una cappa verde e la temperatura, complice anche il cielo nuvoloso, è sopportabile. Raggiungiamo una piccola cascata che diventa imponente durante il periodo delle piogge ma che al momento non sono ancora copiose.
Per il turista (e il ciclista) meglio così. Un paio di foto sul ponte tibetano poco più a valle sul quale troviamo un ragazzo pugliese col quale scambio alcune impressioni. Giuliano, diploma di scuola alberghiera in mano, è un altro esempio di working holiday. Lo vediamo felice e curioso di scoprire il nuovo Mondo. Tornerà in Italia di sicuro, poi vedrà. Tutto in un fiato, lasciamo il Tarra Bulga National Park e facciamo un salto a Port Welshpool. A pochi chilometri da casa, il villaggio di pescatori è dominato da un lungo pontile ormai in disuso ma ancora agibile, che veniva utilizzato dai pescatori per il trasbordo del pescato del giorno. È nuvoloso e un vento fastidioso si intrufola fra i bordi della giacca ma questo non ci fa desistere dal percorrelo fino in fondo. Da lì possiamo intravedere Snake Island e Wilson Promontory, punta estrema dell'Australia.
Più a sud solo la Tasmania ci divide dall'Antartide. La serata la passeremo da una coppia di amici che abitano in una fattoria lì vicino. Giulia e Andrea da anni fanno la spola fra Toscana e Gippsland. Anche in questo caso, tutto è iniziato col working-holiday Visa! Una dozzina di cani ci accolgono festosi, quasi tutti di razza Huntaway (pastore neozelandese). A Gabriele piacerebbe avere un cane da compagnia e Giulia vorrebbe regalargli un cucciolo nato da poco: ma si farà un regalo solo al conseguimento del visto permanente. Ora è troppo stressato! Lunedì sveglia di buon mattino con tre mete: Sandy Point con la relativa spiaggia , Squeaky Beach, spiaggia di sabbia finissima che "squitta" sotto le ciabatte (da qui il nome) dalla quale spuntano delle grosse rocce levigate di varie gradazioni di rosso che sembra siano state collocate da un artista. I
nfine le Dune desertiche di Wilson Promontory, una serie di colline di sabbia ( le più elevate dune d'Australia) fra la macchia costiera, le praterie e sullo sfondo i boschi di pini e di eucalipto. Domani è MARTEDÌ e Gabriele lavora mentre io parto per Melbourne dove incontrerò Sebastiano, mio compaesano in Australia da una quindicina di anni, da poco anche cittadino australiano.
Ma questa è un'altra storia.
Lio