Scuola, passo indietro Domani la protesta
Non è un ribaltone vero e proprio: più una mezza retromarcia. Il secondo round tra i dirigenti dell'assessorato all'istruzione (la Dalmaso ieri non c'era) e i sindacati ha prodotto un primo, timido risultato: se restano intatti i monte ore annuali (990 ai tecnici, 930 ai licei), così come gli organici e le lezioni di 50 minuti, cambia qualcosa sui quadri orari. Al biennio unitario il latino cresce di un'ora (da quattro a cinque), mentre negli istituti tecnici chimica e fisica saranno presenti tre ore ciascuna. Domani, sciopero e protesta degli studenti L'intervento di Lia GuardiniMandate i vostri video all'Adige.tvApprofondimenti sull'Adige cartaceoL'intervista a Marta Dalmaso
TRENTO - Se l'assessorato provinciale all'istruzione avesse il loro stesso metodo, probabilmente contro la riforma della scuola in Trentino non ci sarebbe la rivolta in corso. Le loro parole d'ordine sono discussione, partecipazione e azione, mentre l'assessore Marta Dalmaso e il presidente Lorenzo Dellai sono partiti dall'azione e ora si trovano impelagati nelle discussioni. Sono i quaranta e più ragazzi che stanno coordinando la protesta degli studenti contro la riforma delle scuole superiori. Ogni giorno si ritrovano al Centro sociale Bruno per confrontarsi sui contenuti delle modifiche allo studio della giunta provinciale e per organizzare le manifestazioni di protesta. È nata durante una di queste assemblee l'idea dell'irruzione in assessorato con un sacchetto pieno di cubetti di ghiaccio prima dell'inizio del confronto tra l'assessore Dalmaso e i dirigenti della Provincia e i rappresentanti sindacali della scuola. «In principio - racconta uno dei portavoce degli studenti, Filippo Rigotti - avevamo pensato di presentarci in via Gilli davanti all'assessorato in compagnia di un asino. Poi l'asino non l'abbiamo trovato e allora abbiamo ripiegato sul ghiaccio che doveva servire a congelare la delibera Dalmaso». I ragazzi hanno ottenuto la ribalta mediatica, e anche il congelamento della delibera, ma non si sono fermati. Ieri mattina, quando ancora faceva buio, sono entrati negli istituti scolastici e hanno appeso sulle facciate dei maxi striscioni per pubblicizzare la protesta in programma domani mattina: «Sciopero studentesco contro la delibera Dalmaso», era la scritta ovunque eguale. Nel contempo ai cancelli sono stati distribuiti migliaia di volantini in cui sono state spiegate le ragioni della protesta. Gli striscioni sono stati esposti al liceo Da Vinci, al Rosmini, all'Istituto d'arte Vittoria, al Prati, all'Ipc Battisti e al Don Milani-Depero di Rovereto. Nel frattempo altri studenti si sono recati in Questura per concordare il tragitto del corteo studentesco che domani invaderà le strade del centro. Insomma, i ragazzi un metodo se lo sono dati. In prima linea ci sono i componenti del Collettivo Da Vinci, del Collettivo Istituto d'arte, del Collettivo Battisti, gli studenti del Don Milani-Depero e del Centro sociale Bruno.