Tre gambe, 140 anni ma 48 Marcialonghe
Tre sole gambe, centoquarant'anni e 48 edizioni della Marcialonga corse (con quella di oggi). È il palmares della coppia Donato Casagranda e Carmelo Svaldi, classe 1941, di Bedollo. Carmelo fa il barista e Donato il piastrellista. Una storia da raccontare.
«Em metén gio ancora. I è bèn basi i pavimenti ma i rende ». Poi ancora: « Mi bevo, fumo, fago l'amor ». Risponde Carmelo: « Aaanca ». Ma perché Carmelo tanto accanimento con la Marcialonga? «Lo faccio per mantenermi un poco in salute. Facendo il barista è facile eccedere... in varie cose». Il genero Claudio, che lavora con lui, dice che l'uomo prima di mezzogiorno, ogni giorno, ha già mangiato tre panini imbottiti. Si deve dire però che lui è alto 1,83 e pesa 105 chili. Donato, di profilo almeno, ha qualcosa di Johnny Hallyday: giubbotto e pantalone in pelle, capello lungo, grigio-argento e curato, occhialetto da sole sul capello. «Io ho iniziato a 11 anni a fare gare. Qui a Bedollo veniva il VI Alpini per organizzare corsi di fondo e discesa, già dal 1952. I primi di ogni categoria andavano a battersi con i migliori dell'Alto Adige. La prima Marcialonga? Mi entusiasmai per la sua lunghezza, avevo 35 anni. Bellissima, in quegli anni la finivo tra i bravi, dal 200° al 300° posto. Il piazzamento migliore fu 236° nel 1978. Mai ritirato. Nel 2009, a 68 anni, sono arrivato 2.300° su 6.500». Sino a quella di oggi Donato ha corso 27 Marcialonghe, Carmelo 21. Le prestazioni dell'amico sono un poco diverse ma parimenti eccezionali. «Io volevo misurarmi con quella gara. Devi sapere che nel 1946 sono finito sotto il camion dei preti, era il camion del Seminario maggiore. Persi la gamba sinistra». E qui Carmelo va a prendere alcuni arti meccanici "di riserva": « Questa per nar en bici e far fondo, questa per nar a nodar... ». E qui viene fuori una storia da scompisciarsi. Lasciamo che sia il barista di Centrale a narrarla: «Era la Marciabianca di Enego, 50 chilometri. Caddi in un punto in cui la pista rasentava la strada. " Ohi ohi, me son spacà la gamba !". Un militare che mi sentì chiamò il tenente medico: "Stia fermo che la stecchiamo" mi disse. Ed io: "La gamba è ben rotta ma ho bisogno di un saldatore"». Non gli credettero finché non alzò il pantalone e abbassò il calzettone. Per Donato, che ha corso quasi tutte le edizioni «è la granfondo più bella del mondo. le ho fatte tutte in giro per l'Europa: Finlandia, Svezia, Norvegia, Svizzera, Germania, Austria. Andrò anche in Francia e ho l'obiettivo di correre in Australia la Kangaroo Hoppet. Ma la Marcialonga è la più bella perché passa tra i paesi, c'è tifo, partecipazione. Nelle altre, viaggi anche dieci chilometri senza vedere una casa».
Renzo Maria Grosselli
(Articolo completo sull'Adige in edicola)